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L'ortica, in quanto pianta infestante per giunta urticante, è considerata inutile e fastidiosa, in realtà ha molteplici propietà e interessanti funzioni.

 

Ortica (Urtica dioica) nome deriva dal latino urere, bruciare. Pianta erbacea perenne; è ampiamente diffusa in Europa, la maggior parte dell'Asia, Nord Africa e Nord America. In Italia si trova in tutte le regioni fino a 1.800 m di quota e più, nei campi e nei terreni incolti, prediligendo luoghi umidi e ricchi di azoto, meglio se ombrosi, è una pianta dioica: i fiori femminili e quelli maschili sono portati da piante distinte, i fiori femminili sono raccolti in lunghe spighe pendenti, mentre i fiori maschili sono riuniti in spighe erette.

Il metodo più semplice per procurarsi i semi di ortica è quello di raccogliere i pennacchi che compaiono sulle piante, metteteli su un foglio di carta di giornale e lasciateli seccare.  Dopo circa quindici giorni, scuotendo i rami, i semi cadranno sulla carta altrimenti si diffonde grazie al vigoroso rizoma strisciante, cavo e molto ramificato, da cui nascono nuove piante.

Foglie e fusti sono ricoperti da peli contenenti la sostanza urticante che la pianta adotta a scopo difensivo. L'apice dei peli possiede una piccola sfera che, quando toccata, lascia uscire un fluido irritante per la pelle di uomini e animali, il periodo che è più urticante è durante la fioritura. Il pelo è costituito da un'unica cellula allungata con pareti calcificate, mentre la punta è silicizzata e si riforma facilmente. L'esatta formulazione non è stata completamente studiata, a causa della difficoltà di estrarre le sostanze chimiche dai peli, comunque le tossine presenti nel fluido risultano essere serotonina, istamina, acetilcolina, acido acetico, acido butirrico, Leucotrieni e acido formico. La sensazione di prurito scompare dopo pochi minuti senza ulteriori effetti collaterali; perde le sue capacità urticanti dopo circa 24 ore dalla raccolta o con la bollitura. L'ortica ospita almeno un centinaio insetti. La pianta è nota per le sue proprietà medicinali, per la preparazione di pietanze e, una volta, per il suo uso nel campo tessile per vestiti (si ricavavano fibre tessili praticamente indistruttibili, simili alla canapa), per la carta, per teli, sacchi e cordami, per tinture: le foglie tingono di verde mentre le radici di giallo. A livello industriale l'ortica viene utilizzata per estrarre la clorofilla della quale è ricchissima.

E' utilizzata per scopi medici fin dall'antico Egitto (contro l'artrite) anche dagli antichi greci: i soldati romani la utilizzavano per trattare la stanchezza muscolare e i reumatismi, è citata da Plinio il Vecchio e Ippocrate; si sfruttano le proprietà stimolanti e irritanti dei peli, e includono il trattamento di anemie, reumatismi, artriti, eczemi, asma, infezioni della pelle, dolori intestinali, oppure sono tradizionalmente impiegate come shampoo per la calvizie, o contro le emorroidi e la gotta.     torna su

Attenzione a non consumare i semi.

Le ortiche sono usate in cucina dai tempi dei Greci e dei Romani in tutta Europa, e costituiscono ancor oggi un alimento diffuso nelle aree rurali. I germogli e le foglie ancora tenere si raccolgono in primavera, prima della fioritura si usano nei risotti, nei minestroni, nelle frittate e nelle frittelle. La cottura distrugge i peli urticanti. L'ortica contiene una quantità significante di minerali, come calcio, ferro e potassio, vitamine (vitamina A, vitamina C), proteine e amminoacidi, che ne fanno un alimento ad alto valore nutritivo.

In agricoltura viene utilizzato il macerato d'ortica per tenere lontani gli insetti, rafforzare la resistenza delle piante.

"gettare ... all'ortica" - "ci crescono le ortiche" abbandonare fuori mano, in riferimento al fatto che l'ortica cresce nei luoghi incolti.

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