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VARIE
Formiche.
L'ideale sarebbe capire da dove entrano in casa e
cospargere l'apertura di sale. Altrimenti, disperdere in
giro per casa alcuni mezzi limoni tagliati eviterà che
le formiche continuino a vagare. Anche la polvere di
gesso o il talco risulta moto utile.
Per evitare che le
mosche entrino in casa, basta tenere una pianta
di basilico sul davanzale
Importante la
sarchiatura
e la zappettatura, soprattutto la sarchiatura. Le piante
estirpate, se non perdono semi si possono lasciarle lì
con le radici al sole!
Le
erbacce
sono indicative delle caratteristiche del terreno. Si
possono utilizzare per fare il compost, o lasciarle sul
campo dopo l’estirpazione, però prima che giungano a
maturazione i semi.
Preparazione terreno: preparare il terreno con alcune
settimane d’anticipo rastrellare ogni tanto per far
germogliare eventuali semi di erbacce e poterle
eliminare.
I
pollini
presenti nell’atmosfera rappresentano i
semi maschili delle piante, liberati nell’aria durante
la stagione di fioritura, quando le condizioni
meteorologiche sono idonee, per garantire la
riproduzione.
Fiori
recisi.
Immergere i fiori
in un vaso riempito d’acqua a temperatura ambiente,
avendo cura di non lasciare eventuali foglie immerse
nell'acqua, cosa che le farebbe marcire velocemente. Il
vaso andrà posizionato in un posto ove potrà ricevere la
luce del sole, ma senza subirne i raggi diretti, e in un
locale ove sarà possibile avere un buon ricambio d'aria.
L'acqua andrà cambiata ogni due giorni, rabboccandola
nel frattempo, qualora il livello dovesse scendere.
Circa una volta al giorno è consigliabile prendere i
gambi e tagliarne circa un centimetro, affinché i fiori
riescano a nutrirsi meglio; il taglio va effettuato a 45
gradi, in modo da aumentare il più possibile la
superficie in grado di assorbile il nutrimento. Altro
consiglio importante è quello di non lasciare il vaso di
fiori vicino a della frutta: pare infatti che la frutta
secerna etilene, che concorre a far non far germogliare
le gemme e a far appassire prima la pianta. Ogni volta
che si cambia l'acqua possiamo inoltre aggiungere una
puntina di zucchero, che la pianta assorbirà, assumendo
così più nutrimento.
I lavori da svolgere
durante i
mesi invernali
servono per preparare il terreno alle coltivazioni della
stagione successiva. Una volta che il terreno sia stato
liberato dalle ultime coltivazioni è meglio iniziare con
una bella vangatura. Prima bisogna eliminare tutte le
infestanti in modo tale da evitare di interrarne i semi
durante la lavorazione del terreno; inoltre non bisogna
tagliare gli stoloni della Gramigna con la vanga,
altrimenti si moltiplicheranno in tarda primavera,
invadendo l’orto.
La neve
è molto positiva per il suolo, in particolare nel
migliorare la sua struttura e renderlo più soffice.
Quando la nevicata si posa come una coperta fredda sul
terreno, i semi che restano sotto la neve sono protetti
dal gelo (effetto igloo). Col tempo aumenteranno le
temperature e andrà a sciogliersi in acqua goccia dopo
goccia. In questo modo il terreno riesce a trattenere al
meglio l’acqua e ad accumularla perché sia disponibile
alle piante in futuro. Questo passaggio è molto utile a
strutturare il terreno, che viene lavorato naturalmente
dall’alternanza tra freddo e disgelo.
La
vangatura, deve
essere svolta in un periodo relativamente asciutto
altrimenti lavorare di vanga diventerà disagevole oltre
che estremamente faticoso. Bisognerebbe sempre evitare
di lavorare i terreni bagnati così come il calpestarli.
Oltre al fatto che la terrà tende ad appiccicarsi
irrimediabilmente su attrezzi e stivali, il comprimere
il terreno bagnato farà si che si formi uno strato
estremamente duro e praticamente impermeabile che sarà
poi difficile da lavorare.
Il gelo e
la neve
invernali sminuzzeranno le zolle e il terreno avrà la
possibilità di aerarsi e sarà nelle condizioni ottimali
per essere uniformato con una motozappa in primavera;
prima di iniziare l’aratura o la vangatura, è bene
spargere del concime organico, preferibilmente
stallatico maturo, e solo successivamente lavorare il
terreno; questo farà si che il concime venga interrato
migliorando ulteriormente la qualità dei terreno.
IL LETAME
La differenza tra letame bovino ed equino
deriva dal fatto che il bovino è un ruminante e gli
equini no. Vanno entrambi apportati quando sono maturi,
ma per l'equino è indispensabile. I bovini con la
ruminazione inattivano gran parte dei semi delle
infestanti. Se al contrario non lasci maturare quello
equino porti nell'orto un bel campionario di malerbe.
Gli equini non distruggono i semi con la digestione. Se
non è ben maturo viene un erbaio che non si toglie più.
Per maturo si
intende che deve riposare almeno 9 / 10 mesi.
DILUENTI.
Il diluente nitro è molto
concentrato e ricco di sostanze volatili, utilizzato
nella maggior parte degli smalti escluso quelli che
richiedono specificamente diluenti lenti.
L'acquaragia
è un solvente grasso utilizzato molto nel campo della
verniciatura, la minor volatilità garantisce un tempo di
lavorazione maggiore, è un solvente ottenuto da
differenti varietà di trementina che è una resina
ottenuta dalle conifere.
L'essenza di trementina è
il distillato della la parte volatile della resina che
si ricava dai larici, viene usata nel restauro pittorico
come neutralizzante di altri solventi e viene esso
stesso usato come solvente per alcune vernici o cere,
(quando asciuga non lascia residui)
l'acetone puro è un ottimo
sgrassante, non lascia tracce oleose ne altro. Nel
settore del restauro di ceramiche e porcellane, è il
solvente da usare per pulire residui di colle
sintetiche.
Il solvente nella vernice ha la funzione di rendere
fluido il miscuglio di resine e pigmenti (che sono gli
elementi funzionali e caratteristici del prodotto) e di
permetterne l'applicazione. Una volta applicato il
solvente evapora e la vernice forma il caratteristico
film. |
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Le
lumache
possono sembrare animaletti graziosi,
amano ambienti freschi e ombreggiati; si muovono
preferibilmente di notte,
quando possono divorare indisturbati germogli e
giovani piantine, soprattutto
sono in grado di rovinare il
raccolto di insalata verza e cavoli. Particolarmente
voraci sono le lumache senza la chiocciola, cioè le
limacce,
che diventano innocue in caso di clima caldo e siccitoso.
Per allontanare le lumache si può ricorrere sia a rimedi
naturali che chimici, quest’ultimi tuttavia contengono
sostanze dannose. Si possono spostarle manualmente
posizionandole lontano dall’orto. Tra i
rimedi naturali più efficaci c’è il
sale grosso: basta creare delle strisce di sale lungo
l’area della nostra zona coltivata. Per garantirne
l’efficacia è necessario sostituire spesso i grani, in
quanto tendono a sciogliersi con l’umidità, tuttavia può
innalzare la salinità del terreno rendendolo inospitale per
le coltivazioni. Per questo motivo si può usare il sale
grosso solo in zone non coltivabili del terreno come i
margini delle aiuole.
Altri
rimedi naturali
consistono nel creare una barriera
protettiva con fondi di caffè, cenere, gusci d’uovo e
segatura. |
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I lombrichi
I lombrichi
sono indispensabili, la loro presenza indica che il terreno
è ben equilibrato, sono totalmente assenti nei terreni
troppo acidi o troppo bagnati. |
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Le
talpe
Le talpe
(Talpa europaea)
non sono
roditori,sono insettivore
dell’ordine Soricomorpha della famiglia delle
Talpidae,
è un animale solitario, scavano
le loro gallerie per cacciare le larve degli
insetti, molti dei quali dannosi all'agricoltura,
ma anche
i lombrichi così utili
per il terreno, inoltre scavando nelle vicinanze
di piante appena trapiantate (essendo il terreno
anche più morbido) può danneggiare le radici,
anche se non per nutrirsene.
Se la
loro presenza diventasse troppo invadente, oltre
all’Euforbia, senza ricorrere a metodi drastici
e cruenti, si può ricorrere a dissuasori
acustici ad ultrasuoni, oppure costruendo
dissuasori artigianali che tengano lontane le
talpe con il loro rumore fastidioso: basta
conficcare un rametto nel terreno su cui
inserire il fondo di una bottiglia di plastica.
In questo modo il vento colpendo la bottiglia
darà origine a dei rumori fastidiosi che
allontaneranno le talpe.
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Non è facile liberarsi dei
topolini
che possono invadere le case. Non è sempre detto che un
gatto aiuti, perché occorre trovare il gatto giusto.
La domesticazione del gatto derivò dalla necessità di
difendere i granai dagli assalti dei topi. Gli egizi
tenevano i gatti in grandissima considerazione proprio per
la loro abilità di cacciatori.
Anche i gufi sono ottimi cacciatori di topi. Purtroppo i
gufi non sono animali domestici e devono scegliere
liberamente il luogo in cui nidificare.
I topi più o meno affamati possono mangiare qualunque cosa,
come per esempio giornali, libri e carta in genere, fino
alle etichette delle bottiglie vecchie. Se la fame è molta
possono rosicchiare anche il legno delle mensole, la paglia
delle damigiane, e simili.
La pianta principale, tra quelle che hanno una spiccata
proprietà repellente per i topi, è la ruta; per questo i
contadini usavano tenere un mazzetto di ruta nelle cantine.
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Il
ghiro
(Glis glis) appartenente alla famiglia
Gliridae; è l'unica specie del genere Glis. è un
piccolo roditore arrampicatore, lungo circa 30 centimetri di
cui 13 (circa) di coda, pesa in media 100 grammi. è
generalmente notturno: di solito esce dal proprio
nascondiglio poco dopo il tramonto per poi ritornarvi prima
dell'alba. La dieta del ghiro è basata essenzialmente sui
vegetali, è costituita principalmente da castagne, ghiande,
nocciole, bacche, frutti di bosco; in autunno vengono
consumati anche i funghi. Una minima parte
dell'alimentazione del ghiro può comprendere anche animali,
in particolare alcuni invertebrati (insetti e molluschi). |
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Il
mais
(Zea mays) è una pianta erbacea annuale
della famiglia delle Poaceae o
Graminacee
che sono piante angiosperme monocotiledoni
(vedi termini) ;
non si conosce la pianta spontanea di origine,
pertanto le sue origini sono incerte; l'arrivo del mais in
Europa è legato a Cristoforo Colombo che inizialmente lo
portò da Cuba nel 1493.
I mercanti lo portarono dalla Spagna in Italia e poi in
altri paesi europei. Dapprima fu coltivato solo a scopo di
studio, ma già prima del 1550 era coltivato in campo nel
Veneto. Passò poi in Friuli e qui la sua presenza è
documentata dal 1580, per diffondersi in seguito in tutta
l'Italia.
Il mais diventò una coltivazione molto usata grazie alla sua
maggiore produttività rispetto agli altri cereali e sostituì
in particolare il sorgo, il miglio, la segale ed il grano
saraceno, diventando il cibo delle classi più povere.
Però questo cereale possiede le vitamine del gruppo B ed in
particolare la vitamina PP, in una forma che non può essere
assorbita dall'intestino umano, se non dopo trattamenti
particolari (i Messicani, che sono grandi consumatori di
mais, per produrre la farina delle tortillas lo trattano con
alcali) e pertanto, se consumato in abbondanza, può causare
una grave malattia chiamata Pellagra.
Nell’Universita' di Purdue nello stato dell'Indiana
- U.S.A. (e dove se non?)
hanno identificato con precisione quali sono le
caratteristiche ottimali per la migliore
capacità di esplodere del chicco di mais e
formare il popcorn. La caratteristica che più
influenza le capacità esplosive del popcorn
sembra essere la struttura e la composizione del
pericarpo, cioè del guscio esterno del chicco,
composto principalmente da cellulosa e da
arabinossilano, un polisaccaride. L'interno del
chicco invece, l'endosperma, è composto
principalmente di amido.
l pericarpo del mais per popcorn è più duro di
quello del normale mais, durante il
riscaldamento il chicco si trasforma in una
piccola pentola a pressione. Il pericarpo
conduce molto bene il calore, riscaldando
velocemente l'endosperma e l'acqua di cui e'
composto. Quando la temperatura all'interno del
chicco aumenta e supera la temperatura di
ebollizione, l'acqua del pericarpo si trasforma
in vapore. La struttura esterna del guscio ne
impedisce la fuoriuscita facendo aumentare la
pressione interna. Il vapore intrappolato
ammorbidisce le proteine e l'amido contenuto
fino a quando la pressione interna diventa
troppo elevata, (anche 7 atmosfere, molto più di
una normale pentola a pressione). A quel punto
il chicco esplode, liberando all'esterno l'amido
bianco che può essere salato ed eventualmente
unto con un poco di burro fuso. |
I tutoli del mais (la parte della pannocchia che regge i
semi) bruciavano molto bene ed avevano un ottimo potere
calorifico, venivano usati nella stufa, ed erano ottimi per
lo scaldaletto perché producevano molte braci e poca fiamma,
sono il combustibile ideale per cuocere la carne alla brace. |
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La successione
di Fibonacci, il numero aureo e la spirale.
Leonardo Pisani, conosciuto come Fibonacci,
matematico nato a Pisa nel 1170, introdusse la famosa
successione di numeri interi
nella quale ogni numero è la somma dei due precedenti:
1, 1, 2, 3, 5, 8, 13,
21, 34, 55, 89, 144, 233, 377,
610, 987, 1.597, 2.584, 4.181,
6.765, 10.946, 17.711, 28.657, ...
Il
rapporto tra qualunque numero della serie e il suo
precedente tende a
1,61803398874989484820458683436563811 (è
un numero irrazionale, cioè la parte decimale è infinita e
non forma una sequenza periodica) si chiama
φ e si legge
phi (fi) dalla prima lettera
del nome di Fida, lo scultore greco che lo aveva utilizzato
un rapporto analogo per costruire il Partenone, in genere viene semplificato in
1,618 il
numero aureo della sezione
aurea che è una delle costanti matematiche più antiche e
segreto dell’armonia delle opere d’arte, è un rapporto tra
grandezze tale che la parte maggiore sia il medio
proporzionale tra la parte minore e il tutto.
cosa lega la matematica alla natura? Ad esempio, il numero
dei petali nel 90% dei fiori segue la successione di Fibonacci:
1 petalo la Calla,
2
l'Euphorbia milii;
3 petali
per l’Iris,
i
gigli, 5 per
la Rosa
Canina,
la prima rosa ad apparire sulla terra, ma anche il
garofano
in origine, il
Gelsomino, 8 per
il Fior
di Loto,
21
il fiore della cicoria, 34 per
le Rose
più comuni
e i
Girasole, 55
per le
Peonie.
Visto che sono sadico, vi tolgo ogni poesia svelando che i petali della margherita
sono il numero della successione 21 quindi se iniziate con
m’ama finirete con m’ama, mai iniziare con non m’ama perché
finirete con non m’ama.
Dalla
successione di Fibonacci si ricava la
spirale di Fibonacci che è l'origine della spirale aurea che
alla base ha due quadrati di lato 1, che sono la base per la
costruzione del rettangolo aureo, questa spirale è richiamata nella struttura di molti fiori e molte altre “creazioni”
della natura come le conchiglie,
le pigne, i cavoli, la
molecola del DNA fino alle galassie. E' il "segreto"
dell'armonia di molte opere architettoniche ed artistiche a
partire dalle Piramidi, il Partenone, anche Monna Lisa è
inseribile in una spirale aurea.
Anche il corpo umano è molto "aureo" a cominciare dagli
arti: le lunghezze di braccio e avambraccio, così come
coscia e gamba, sono in rapporto 1,618 altezza e larghezza
del viso, ecc. ecc. |
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COMPOSTAGGIO
Un ettaro di suolo fertile, fino a una
profondità di 30 centimetri, può contenere più di sette
tonnellate di esseri viventi
(batteri, funghi, protozoi, alghe, nematodi, anellidi,
insetti), sono
loro che degradano le sostanze organiche in sostanze
nutrienti e anidride carbonica e trasformano l’azoto
organico ed inorganico in sali di azoto, assimilabili, a
loro volta, dalle piante.
Le
grandi molecole organiche presenti nei vegetali
(amidi, zuccheri, cellulosa, resine, oli...)
diventano cibo per i batteri
e per altri micro
organismi che dalla degradazione di queste molecole, a base
di
carbonio,
traggono energia. Grazie alla loro attività, il carbonio e
l’idrogeno organico si legano all’ossigeno atmosferico
formando anidride carbonica ed acqua. Da questa reazione si
libera energia che, in parte, i micro-organismi stessi
utilizzano per le loro funzioni vitali ed in parte è
dispersa nell’ambiente, sotto forma di calore.
Per
riprodurre queste condizioni bisogna avere un rapporto
Carbonio/Azoto (C/N) uguale a 20, significa che, per ogni
grammo di Azoto, ci devono essere 20 grammi di Carbonio.
Se vi è
troppo carbonio (C/N maggiore di 30) il processo di
compostaggio sarà estremamente lento. Se nella miscela c’è
troppo azoto (C/N minore di 20),
gran parte dell’azoto, reso inutile, perché
eccedente le necessità, sarà perso, provocando cattivi
odori.
Per
ottenere un prodotto equilibrato bisogna mescolare sempre
due parti di
scarti “verdi” che devono essere sminuzzati il più possibile, con
una parte di
scarti “marroni”:
che sono
potature, foglie secche, paglia e trucioli di legno, anche
cartone
spezzato grossolanamente e carta tagliata a strisce;
Tra uno
strato e l’altro di materiale compostabile inserire uno
strato sottile (1-2 centimetri) in base alla disponibilità,
con compost maturo, terriccio, stallatico;
il cumulo si finisce con una copertura, su
tutta la superficie, di paglia, erba secca, foglie secche.
I
microrganismi utili per il compostaggio, si trovano
dappertutto, nel terreno fertile che non ha subito
trattamenti chimici e nel terreno del sottobosco.
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Materiali che si possono inserire in un
composter
Ø
Rami e foglie, opportunamente
triturati.
Ø
Erba, possibilmente secca, per evitare che
compatti troppo il materiale nel composter.
Ø Erbacce
estirpate dal giardino; per evitare che i semi rimangano
vivi nel compost è bene inserirli al centro della massa, in
modo che raggiungano le temperature maggiori.
Ø
Fiori secchi.
Ø
Avanzi di frutta e verdura, bucce, scarti.
Ø
Gusci d'uova tritati, in modo che vengano
decomposti più facilmente.
Ø
Avanzi di cibo cotto; è bene aggiungerne in
quantità esigua, per evitare che attirino topolini o mosche.
Ø
Fondi ti caffè e tè.
Ø
Carta, possibilmente non stampata.
Ø
Cenere di legna, in piccola quantità.
Ø
Gli aghi di pino abbassano il ph del compost,
neutralizzare l’eccessiva acidità con calce o cenere di
legna.
Materiale da
non
mettere nel composter
-
Le erbacce come la gramigna che si propagano per parti di
rizomi
-
Qualsiasi tipo di
materiale plastico.
-
Cenere di carbone.
-
Contenitori in
tetrapak.
-
Carta stampata, anche
se a volte alcuni fogli di giornale possono essere utili.
-
Vetro, Ceramica,
Alluminio e metalli in genere.
-
Ossa; il tempo
necessario a decomporle è troppo alto.
-
Tessuti sintetici o
comunque tinti.
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