tltolo

TULIPANI NARCISI

Prova Slideshow

 

TULIPANI

Il tulipano appartiene al genere Tulipa, facente parte della famiglia delle Liliaceae. Esistono moltissime cultivar e ibridi. Per meglio orientarsi, esiste una classificazione precisa, che raggruppa tutta la specie in 15 gruppi o divisioni.

Ho alcuni bulbi da tempo immemorabile, li ho spostati più volte, continuano a fiorire annualmente! Nel 2017 ne ho acquistato altri, che ho piantato insieme ai narcisi, ai piedi delle rose, dove ho anche messo dei gladioli. Ho continuato ad aggiungerne, nel 2018 ho messo i Queen of Night ed alcuni Kaufmanniana e Fosteriana, provenienti dall'Olanda, poi nel 2019 Sorbet e Double Price ed infine nel 2021 Negrita double, Seadov e Pinkvision, che ho evidenziato e fotografato.

1° gruppo Single early: Semplici Precoci   sono i primi che sbocciano già a marzo-aprile, fiori a coppa relativamente grandi di solito a tinta unita, steli corti e robusti. Il più famoso di questo gruppo è  Apricot Beauty, altri sono: Beauty Queen, Christmas Dream, Generaal De Wet e Purple Prince.

2° gruppo Double early: Doppi Precoci  gli steli sono i più bassi rispetto ad altri gruppi raggiungono massimo i 40 cm di lunghezza, i fiori sono doppi durano a lungo e sono disponibili in un'ampia gamma di colori. Il più famoso di questo gruppo è Peach Blossom, a questo gruppo appartengono anche: Abba, Monte Carlo,  Queen of Marvel, Verona, Willem Van Oranje e Duble Prince

3° gruppo Triumph: Trionfo sono un ibrido ottenuto dall’incrocio di tulipani singoli precoci e tulipani singoli tardivi, sono il gruppo più numeroso hanno lo stelo forte e robusto tra i 25 e i 55 cm fiori singoli a coppa con un'infinità di colori fioriscono da metà a fine primavera.

Il più famoso di questo gruppo è Don Quichotte, a questo gruppo appartengono: Shirley, Garden party, Negrita e Seadov.

4° gruppo Darwin hybrid: i Darwin  hanno fiori dalla forma classica, teli robusti che raggiungono un’altezza di 50-70 cm, derivano dall’incrocio tra il tulipano selvatico e i Tulipa Fosteriana, tulipani selvatici molto grandi originari del Turkenstan. Questo gruppo di tulipano presentano una fioritura tradiva, numerose varianti di colori disponibili, steli molto alti e fiori con 15 centimetri di diametro. Tra questi è molto famoso il Apeldoorn Elite, a questo gruppo appartengono anche i Pink Impression, Acropolis, Ad Rem, American Dream, Big Chief, Capri, Juliette e Spring Song.

5° gruppo Single late: i Tardivi singoli   sono fiori semplici con forma a coppa socchiusa fino a 7 cm e colori molto vividi e intensi,i diametro su steli tra i più lunghi 75 cm e oltre, al contrario degli altri, i bulbi da tulipani appartenenti a questo gruppo, resistono molto bene al vento e alle intemperie.fioriscono a stagione inoltrata

Il più noto di questo gruppo è il Queen of Night l’unico dal colore blu-nerastro, appartengono a questa varietà anche: Big Smile, Blushing Lady, El Nino, Cafe Noir, Dordogne, Temple of Beauty, Kingsblood.

 

6° gruppo Lily-flowered: i Fiori di giglio  hanno una forma allungate, esile e appuntita che ricorda, quella di un giglio, raggiungono un’altezza di circa 50-60 cm con steli molto delicati, la fioritura in questo caso è intermedia, ma più duratura rispetto alle altre specie di tulipani.. Tra i più noti vi sono la varietà Marilyn, Ballade, Aladin, Ballerina, China Pink, Mona Lisa, Pretty Woman, Purple Dream, Red Shine e White Triumphator.

7° gruppo Fringed (Crispa): gli Sfrangiati  sono conosciuti anche con il nome ‘orchidea’ perchè i petali dei fiori appartenenti a questo gruppo sono dentellati, raggiungono un’altezza che va dai 40 e 60 cm. Il più noto è Fancy Frills, poi Curley Sue, Arma, Blue Heron, Davenport, Lambada, Sensual Touch, Queensland e Bell Song. Fioriscono dalla fine di aprile fino a maggio inoltrato.

8° gruppo Viridiflora: i Viridiflora  i meno numerosi, raggiungono  un’altezza compresa tra 20 e 50 cm. Il nome deriva dal fatto che il fiore prima di sbocciare è di colore verde. Possono essere singoli, doppi, a pappagallo, a giglio, di solito è a coppa di circa 7 cm di diametro. Fioriscono a fine primavera e durano a lungo (3 settimane). Il più noto è Spring Green, appartengono a questo gruppo anche China Town,Formosa, Golden Artist,  Esperanto, Green River. (vorrei)

9° gruppo Rembrandt: i Rembrandt  Il cui nome svela le origini di questo gruppo divenuto popolare all’epoca del famoso pittore. A quei tempi, infatti, venivano spesso dipinti e chiamati ‘tulipani rotti’ per la caratteristica fiammatura del colore che in origine era dovuto ad una malattia causata da un virus, poi, con le ibridazioni, si è ottenuto lo stesso effetto senza malattia. E' molto simili alla Darwin e, come questa, è disponibili in un gran numero di varianti di colori.Fioriscono in tutto l periodo primaverile.

Il più noto è Sorbet, a questo gruppo appartengono anche i Rems Favourite, Grand Perfection, Mickey Mouse, Olympic Flame, Zurel.

10° gruppo Parrot: Pappagallo è a fiore singolo dalla forma curiosa: presenta bordi frastagliati, ma anche arricciati e incurvati, fino a 12 cm di diametro su steli dai 35 ai 60 cm, fiorisce in tarda primavera. Sono un incrocio tra i tulipani Trionfo e i Darwin e vengono chiamati “Pappagallo” proprio per la vasta gamma di forme e colori nei quali sono disponibili. Il più famoso di questi è il Black Parrot, il  pluripremiato Apricot Parrot,  poi Blue Parrot, Bright Parrot,  Flaming Parrot, Green Wave, Parrot King, Rococo, Libretto Parrot, Estella Rijnveld,e Pink Vision.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

11° gruppo Double late: Tardivi doppi   ricordano molto il fiore delle peonie, la fioritura avviene a tarda primavera I suoi fiori, dai colori molto vari, sono grandissimi anche doppi raggiungono diametri di 10 cm su steli molto resistenti, grossi lunghi fino a 60 cm. Il più conosciuto è Carnaval de Nice, a questo gruppo appartengono anche Angélique rosa pallido pluripremiato e le varietà Abgail, Blue Diamond, , Wirosa, Casablanca, Creme up star, e Orange Princess; Negrita double.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12° gruppo Kaufmanniana: i Kaufmanniana , detti anche ‘fiori di ninfea‘ si aprono completamente nelle ore di sole assumendo l’aspetto di ninfee, fioritura molto precoce, hanno steli corti tra 10 e 25 cm e fiori medio grandi; sono originari dell'Asia centrale. I più noti di questo gruppo sono  Ancilla, poi Giuseppe Verdi, Johan Strauss, Showwinner, Stresa, Heart’s delight e Concerto;

13° gruppo Fosteriana (Emperor): i Fosteriana,  derivano da un fiore a crescita spontanea, molto diffuso nelle regioni montuose dell’Asia centrale. Si contraddistingue per gli steli corti, i fiori sottili semplici con la tipica forma a coppa e le foglie variegate di colore verde-grigio con rigature viola o marroni. Il tulipani che rappresenta maggiormente questo gruppo è la varietà sono i Juan Appartengono a questo gruppo anche Orange Breeze, Flaming Purissima,  e Orange Emperor. Fioriscono dalla fine di marzo e raggiungono un’altezza compresa tra 25 e 40 cm.

14° gruppo Greigii: Greigii  Il fiore è grande e dalla forma a coppa ma sono disponibili in solo due varianti di colore: rosso o giallo, fioriscono da aprile; il più noto è la varietà Plasir, poi: sono Captein’s Favourite, Red Riding Hood e Toronto.

15° gruppo Species or Botanical: i Tulipani Botanici  sono quelli più simili alle specie selvatiche li chiamano anche tulipani nani, poiché sono più piccoli e più sottili rispetto agli altri gruppi. Fioriscono a marzo-aprile;

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

Multiflowering: Questo non è un gruppo ma un raggruppamento molto eterogeneo. È quindi difficile elencarne le caratteristiche perché variano da fiore a fiore. L’unica caratteristica che li accomuna è l’altezza medio-alta: presentano steli, infatti, che possono essere alti dai 50 centimetri ad un metro.

 Il tulipano è composto da un bulbo (o patata) sotterraneo perenne, che genera uno stelo dal colore verde vivace e ben dritto sul quale troviamo un numero esiguo di foglie. Ogni stelo genera di norma un solo fiore. La fioritura avviene in primavera, pertanto il periodo ideale per piantare i bulbi è da ottobre a dicembre, ma una messa a dimora precoce è sempre preferibile per un migliore radicamento e una buona fioritura. I bulbi vanno piantati all’aperto, proprio perché vanno esposti al freddo, si interrano da due a tre volte l'altezza, più sarà alto lo stelo, più bisogna metterlo ben piantato nel terreno per assicurare che si regga eretto, vanno rivolti con la punta verso l’alto, in gruppi da 5-10 bulbi distanziati di una decina di centimetri in modo da ottenere ciuffi.

Il fiore del tulipano ha tre petali e tre sepali (è una foglia modificata che fa parte del calice) ed esiste in tutti i colori e in tutte le sfumature. I fiori appassiti vanno eliminati per evitare la formazione dei semi e preservare al massimo il fogliame di cui il bulbo ha bisogno per ricostituire le riserve e fiorire di nuovo l'anno successivo. Le foglie dei tulipani andranno tagliate solo quando sono completamente secche.

Sono fiori che amano il sole, ma non il vento, nemico degli steli. I climi che preferiscono sono quelli temperati, resistono bene al freddo e al caldo, purché non esagerati. I bulbi piantati in giardino si accontenteranno dell’acqua della pioggia.

Per tenere lontani i roditori - ghiotti di questi tuberi – bisogna affiancatene altri per loro tossici: i narcisi sono ideali. Una volta terminata la fioritura si possono lasciare i bulbi in terra, aspettando che tornino a fiorire l’anno successivo.

E’ il vero simbolo dell'amore perfetto, quello onesto, eterno e disinteressato, secondo un’antica leggenda, nacque dalle gocce di sangue di un giovane ragazzo suicidatosi in seguito ad una terribile delusione amorosa. Anche nella celebre raccolta di fiabe “Le mille e una notte” il sultano lasciava cadere un tulipano rosso ai piedi di una delle donne dell’harem per far capire quale fosse la prescelta, Infatti è un fiore originario della Turchia, fu introdotto in Europa nel 1500 e divennero subito di gran moda in Inghilterra e in Olanda a partire dal 1554 fino a diventare simbolo per antonomasia dei Paesi Bassi che restano il maggior produttore ed esportatore mondiale di tulipani. Il nome deriva dal vocabolo turco tullband per la sua somiglianza con quella del copricapo orientale il turbante.

torna su

Il Narciso (Narcissus…) è una pianta bulbosa che appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae, che ha origini dall’area mediterranea, ma le cui diverse specie e forme si sono progressivamente diffuse sino alla Francia settentrionale, in Gran Bretagna, nelle Prealpi, nei Balcani e fino in Medio Oriente. C’è anche una specie cinese, ma si pensa che derivi da narcisi importati molti secoli fa nell’Estremo Oriente dai Portoghesi.  Oggi è diffusa in tutti i continenti. Produce fiori molto gradevoli sia per aspetto che per profumo. Il Narciso è tra i primi fiori ad annunciare la primavera.

Tra specie, sottospecie e forme spontanee di narcisi, varietà e ibridi naturali sono stati registrati oltre 35.000 ibridi orticoli, un numero davvero sorprendente raggruppati in 13 divisioni.

Il nome Narciso discende da una parole greca che vuol dire stordisco (narkào) e dunque evoca una delle sue principali caratteristiche e cioè il pungente ed inebriante profumo dei  fiori di alcune specie. Alcuni sostengono, invece, che derivi dalla parola persiana che indica questa pianta.

I bulbi dei narcisi, ma anche le foglie, contengono un alcaloide velenoso di notevole pericolosità per la salute - la narcisina - che, se ingerito accidentalmente, provoca disturbi neuronali e infiammazioni gastriche negli animali al pascolo e ancora più gravi nell'uomo che può essere ingannato dalla somiglianza del bulbo con le cipolle, se non curato, in meno di 24 ore può provocare la morte.

Il fiore, generalmente singolo, è formato da sepali e petali di colore uguale o diverso (comunque sempre giallo-bianco-arancione) con al centro una corona più o meno pronunciata.

Per migliorare la fioritura negli anni successivi, dal momento della fioritura in poi si può integrare con un concime ricco di fosforo e potassio, fino a che le foglie scompaiono; come avviene per le altre bulbose anche i narcisi immagazzinano nel loro grosso bulbo ciò che servirà loro per la fioritura dell'anno successivo grazie alla fotosintesi clorofilliana, che viene praticata dalle parti verdi della pianta, e quindi in gran parte dal fogliame; quindi se dopo che i fiori saranno appassiti, si taglia il fogliame ormai scarsamente decorative, si compromette la fioritura l'anno successivo.

In natura, cresce spontaneamente in boschi e prati con una buona esposizione alla luce del sole. Il colore “naturale” dei fiori è bianco o giallo, ma gli ibridi sono numerosi e così sul mercato esistono molte specie, che producono fiori davvero suggestivi. Crescono sul finire dell'inverno e sbocciano nel periodo che va dal mese di marzo al mese di giugno, sono apicali e isolati. Alla loro base è presente una spata (calice foglioso) abbastanza ampia, con petali di forma ovoidale con, nella zona centrale, una corona gialla che ha le estremità dentellate e colore rossastro. Gli stami sono tre. I fiori possono avere fino a sei petali.

Il narciso è un fiore dalla potente simbologia. Esistono, infatti, in diverse culture, miti e leggende che lo vedono protagonista e metafora di caratteristiche umane, ma anche simbolo di buoni e cattivi auspici.

Gli antichi romani pensavano che il narciso fosse un fiore che cresceva nei campi Elisi, simbolo dell'aldilà nella religione romana, e quindi avevano l'usanza di piantarli sulle tombe dei propri cari defunti.

I Druidi, i sacerdoti degli antichi Celti, associavano ai narcisi il simbolo della purezza. A un certo punto però, si diffuse la leggenda che questi fiori avessero il potere di assorbire i pensieri negativi e malvagi degli esseri umani e per questo fossero diventati velenosi, in effetti sono fiori con una certa tossicità.

Nell'antica cultura ebraica, invece, il narciso è associato alla bellezza e fertilità della donna, mentre nell'iconografia cristiana divenne simbolo della rinascita dopo la morte e associato, quindi, alla Pasqua. In alcune opere di pittori olandesi, troviamo anche il narciso come simbolo dell'amore eterno di Dio contro l'amore egoistico degli uomini.

In Cina il fiore è simbolo di fortuna e prosperità per l'anno nuovo, poiché la sua fioritura corrisponde proprio al periodo del Capodanno cinese. Nell'arte del tatuaggio cinese il narciso rappresenta l'augurio di far emergere il proprio potenziale interiore e di ottenere riconoscimenti per il proprio lavoro. Ecco perché regalare narcisi è molto gradito nel caso di un nuovo lavoro o se si sta cercando di avere più fortuna nella vita.

Nel Galles il narciso viene chiamato "giglio di quaresima", poiché lì fiorisce proprio in questo periodo. E' usanza indossarlo appuntato alla giacca il 1 marzo, giorno di San Davide e si crede che una sua fioritura precoce porti un'annata piena di prosperità.

La superstizione intorno a questo fiore ha portato anche a credere che. se in un campo ci sia solo un bocciolo a fiorire per primo, questo è segno di sfortuna. Nel Maine, negli Stati Uniti d'America, si credeva poi che se questo bocciolo fosse rivolto verso l'osservatore, gli avrebbe portato sfortuna per il resto dell'anno.

La fama di questo fiore nasce dal mito che l’accompagna che ha ispirato letterati, pittori musicisti, Nel 1914, Sigmund Freud pubblica uno saggio sul narcisismo intitolato Introduzione al narcisismo.

Esistono varie “versioni” del mito di Narciso, la più nota è quella narrata da Ovidio nelle Metamorfosi. Narciso frutto dell'amore tra una ninfa e il dio fluviale Cefiso. È un bambino bellissimo, il cui destino però, profetizzato alla madre dall'indovino Tiresia, sarà quello di morire non appena guarderà se stesso. Narciso cresce e la sua bellezza non fa che aumentare, come del resto la sua vanità e un incondizionato amore di sé che lo porta a rifiutare i sentimenti di chiunque si innamori di lui.

Di lui si innamora anche Eco, una ninfa dei boschi condannata da Era a restare muta a causa della sua precedente parlantina. Eco era colpevole, secondo Era, del fatto di distrarla con le sue eccessive chiacchiere mentre il marito Zeus si intratteneva con le sue amanti. La condanna così a restare muta e ad avere la facoltà di ripetere soltanto le ultime parole ascoltate da qualcun altro.

Eco incontra Narciso mentre questi era a caccia di cervi nel bosco. Se ne innamora all'istante e lo abbraccia. Narciso alla vista di questa ninfa che si offriva a lui fuggi inorridito tanto che la povera Eco avvilita e vergognandosi, scappò via dolente. Si nascose nel folto del bosco e cominciò a vivere in solitudine con un solo pensiero nella mente: la sua passione per Narciso e questo pensiero era ogni giorno sempre più struggente che si dimenticò anche di vivere e il suo corpo deperì rapidamente fino a scomparire e a lasciare di lei solo la voce. Narciso fuggì fino a raggiungere uno specchio d'acqua. Si sedette sulla sponda e nel gesto di raccogliere l'acqua tra le mani per berla e lavare il viso, vide per la prima volta nella sua vita la sua immagine riflessa, si innamorò perdutamente del bel ragazzo che stava fissando, senza rendersi conto che fosse lui stesso e cerca di baciarlo, ma non vi riesce. Rimase a lungo Narciso presso la fonte cercando di afferrare quel riflesso senza accorgersi che i giorni scorrevano inesorabili, dimenticandosi di mangiare e di bere sostenuto solo dal pensiero che quel malefico sortilegio che faceva si che quell'immagine gli sfuggisse, sparisse per sempre. Alla fine Narciso si lasciò morire struggendosi inutilmente; si compiva così la profezia di Tiresia. Quando le Naiadi e le Driadi vollero prendere il suo corpo per collocarlo sul rogo funebre, trovarono al suo posto un fiore cui fu dato il suo nome.

 Si narra che Narciso, quando attraversò lo Stige, il fiume dei morti, per entrare nell'Oltretomba, si affacciò sulle acque limacciose del fiume, sperando di poter ammirare ancora una volta il suo riflesso.

La versione di Partenio. che precede quella di Ovidio di almeno cinquant'anni, ha un inizio simile, ma prosegue con  Narciso che aveva molti innamorati e che lui costantemente respingeva fino a farli desistere. Solo un giovane ragazzo, Aminia, non si dava per vinto, tanto che Narciso gli donò una spada perché si uccidesse. Aminia, obbedendo al volere di Narciso, si trafisse l'addome davanti alla sua casa, avendo prima invocato gli dei per ottenere una giusta vendetta.

La vendetta si compì quando Narciso, contemplando in una fonte la sua bellezza, restò incantato dalla sua immagine riflessa, innamorandosi perdutamente di se stesso. Preso dalla disperazione e sopraffatto dal pentimento, Narciso prese la spada che aveva donato ad Aminia e si uccise trafiggendosi il petto. Dalla terra sulla quale fu versato il suo sangue, si dice che spuntò per la prima volta l'omonimo fiore.

Un’altra versione tramanda che Narciso, quando scaccia Eco, fugge verso uno specchio d'acqua e a quel punto si realizza l'antica profezia: Narciso ha visto se stesso e nell'impossibilità di realizzare l'estremo desiderio d'amore verso di sè, si trafigge con una spada e muore. Là dove cadde il suo sangue nacque un fiore, che da allora porterà il suo nome.

C’è anche una versione del finale nella quale Narciso, non essendo affatto addolorato per la triste fine di Eco, che affranta dal dolore per causa sua, si rinchiuse in una caverna e della ninfa rimasero solo le ossa e la voce, continuò la sua vita, allora gli dei intervennero dei per punire tanta ingratitudine. Così una mattina, per vedersi meglio, riflesso di un fiume, si sporse di più finché perse l'equilibrio cadendo nelle acque, che si rinchiusero per sempre sopra di lui. Il suo corpo fu trasformato in un fiore di colore giallo dall'intenso profumo, che prese il nome di Narciso.

Dal mito greco ci giunge quindi la simbologia che lega il narciso alla bellezza e, soprattutto, all'amore di sé. L'amore che non permette di guardare all'esterno, che non lascia sentimenti per gli altri e che, nell'idea di conoscere, nutrire e ammirare solo il proprio io, è destinato a morire. Da qui il termine, appunto, di "narcisista". Narciso rappresenta dunque colui che sa amare solo se stesso tenendo al di fuori il resto del mondo, incapace di vedere e di aprirsi all'altro.

I narcisisti possiedono, dunque, un'idea molto alta di sé: si sentono perfetti e amano cibarsi di fantasie di fama, successo, denaro, riconoscimenti. Con estrema presunzione sentono di essere esperti in tutto e di saper fare bene tutto.

 

I miei narcisi (nelle foto sopra). Alla fine del 2016, ho messo qua e là alcuni bulbi di narciso e molti altri in seguito, perché, oltre alla bellezza del fiore che sboccia all’inizio della primavera, sembra che tengano lontano le talpe che non sono animali particolarmente dannosi, anzi favoriscano la aerazione del terreno, ma si nutrono dei vermi che sono utili alla fertilizzazione del terreno, quindi è meglio preservarli.

Per comodità ho spesso comprato mix di narcisi che sono quelli che si trovano facilmente in commercio e che garantiscono fiori variopinti per colorare la fine dell'inverno in periodo che si ha poca opportunità di goderne la visione, senza interessarmi alle cultivar.

Casualmente ho comperato dei bulbi di narciso "Tête-à-tête" (nella foto a lato) che ho letto furono introdotti nel 1949 dall'allevatore britannico di narcisi Alec Gray che ha creato 110 cultivar. E’ una varietà nana a fioritura precoce produce fiori di colore giallo intenso costituiti da un perianzio dorato con una coppa di colore giallo più intenso Il nome della cultivar "Tête-à-tête" si riferisce al fatto che spesso ospita una coppia di fiori per stelo. Appartiene alla divisione 12.

Un narciso che mi piacerebbe avere è il "Rip van Winkle" introdotto per la prima volta in commercio nel 1884 si ritiene che questa cultivar storica abbia avuto origine nei giardini irlandesi. E’ una varietà nana a fioritura precoce con fiore doppio, tutto giallo, con intensità variabile. Appartiene alla divisione 4.