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Brassicaceae deriva dal celtico bresic ("cavolo") o cruciferae sono una grande famiglia di piante erbacee distribuite in tutti i continenti e in tutti i climi ma è nell’area mediterranea che trovano la massima concentrazione di biodiversità. Le specie di importanza alimentare sono state ampiamente selezionate dall’uomo per ottenere svariate cultivar. Il nome Crocifere deriva dall'aspetto del fiore che è tipicamente composto da 4 petali e ricorda perciò una croce, hanno sei stami, due dei quali più piccoli, e il loro frutto è detto siliqua. comprendono oltre 300 generi e quasi 4000 specie, alcune delle quali hanno grande importanza economica.

La maggior parte dei cavoli sono piante che si trovano da scoli in Italia, ma ci sono anche brassicaceae orientali che sono state introdotte solo di recente. Si tratta di piante biennali che accumulano sostanze nutritive nel primo anno di vita e fioriscono nel secondo, generalmente si raccoglie la verdura prima di far andare in seme il cavolo e per questo non si vedono spesso i loro fiori. Nel caso delle cime di rapa l’infiorescenza viene anche raccolta come ortaggio.

I generi più importanti per l'alimentazione umana sono:

Alcune specie sono utilizzate come piante ornamentali: ad esempio le violacciocche e le monete del papa (Lunaria annua).

 

CAVOLI!!

Con il nome di cavolo (Brassica oleracea) si identificano diverse tipologie di pianta della stessa specie: il cavolfiore, il cavolo broccolo, il cavolo cappuccio, il cavolo verza, il cavolo di bruxelles, il cavolo cinese, il cavolo rapa. La semina si effettua alla profondità di 1 cm, in semenzaio tra maggio e luglio quindi ideale a guigno, si trapianterà in piena terra 40 giorni dopo, quando avrà messo la sesta foglia e avrà raggiunto i 20 cm. di altezza. Trapianto fine luglio primi di agosto, piante con distanze di 60 cm tra le file e 40-60 cm sulla fila: il cavolo verza, il cavolo di Bruxelles e il cavolo nero sono i più resistenti al freddo. L’abbinamento con salvia, rosmarino, pomodoro e sedano allontana la cavolaia.

Già dal VI secolo a.C. Plinio cita il cavolo broccolo come elemento importante sui deschi dei romani più ricchi, che usavano mangiarlo crudo, prima dei banchetti, per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcool. Notizie certe danno il cavolo coltivato in Spagna dagli arabi attorno al XII secolo. Dalle virtù del cavolo il capitano Cook fa dipendere la salute del suo equipaggio: per tre anni di navigazione in tutte le latitudini non perse infatti nessuno dei suoi 118 uomini, in quanto faceva mangiare loro cavoli cotti o crudi.

Le brassicacee Hanno un basso contenuto di calorie, sono ricche di sali minerali (fosforo, potassio, ferro, calcio, iodio, rame etc), vitamina A, B1, B2, B6, C, D, E, K, PP ed aminoacidi.

Per conservare i benefici effetti dei glucosinolati contenuti in cavoli, cime e rape sono importanti i metodi di conservazione e cottura. In frigorifero i vegetali vanno conservati interi e non tagliati. La cottura ideale è in microonde per 5-8 minuti con la veloce preparazione in padella, infatti 30 minuti di bollitura fanno perdere dal 58 al 77 per cento delle sostanze benefiche. Per evitare che l'odore piuttosto forte del cavolfiore durante la cottura si propaghi per tutta la casa, mettete all'interno della pentola una fetta di pane con tanta mollica imbevuta di aceto o limone.

 I principali nemici nella coltivazione dei cavoli sono le lumache e, soprattutto, la cavolaia.

LE LUMACHE

sono molluschi terresti della classe dei gasteropodi; se non vengono tenute sotto controllo, possono seriamente danneggiare alcuni tipi di piante e diversi ortaggi, insalate, cavoli e teneri germogli, di cui vanno ghiotte. Sono attive soprattutto di notte e in condizioni di umidità.

Si distinguono in due tipi: quelle senza conchiglia chiamate limacce e con la conchiglia dette chiocciole.

Un grande aiuto per contrastarle può essere con l’irrorazione del terreno e delle parti verdi con macerato d’ortica o di peperoncino, che tengono lontani anche afidi e formiche o spargendo fondi di caffè.

LA CAVOLAIA

Nella coltivazione dei cavoli è meglio non utilizzare il macerato d’ortica perché attira la cavolaia. La cavolaia è un lepidottero appartenente alla famiglia Pieridae, è una farfalla diffusa ovunque; l'adulto può raggiungere circa 60 mm di apertura alare. Le ali sono bianche; quelle anteriori hanno le estremità apicali nere e, nelle femmine, sono ornate da due macchie nere per ala.

Esistono due specie: la cavolaia maggiore (Pieris brassicae) cavolaia minore (Pieris rapae), un paio di bruchi di cavolaia possono bucherellare fino distruggere una foglia di cavolo nel giro di poche ore, risparmiandone solo la nervatura. I bruchi della cavolaia maggiore sono di colore verde chiaro a puntini neri, mentre quelli della cavolaia minore sono più piccoli e di colore grigio pallido. Entrambi sono dannosi per le piante di cavolo di tutte le varietà.

Il rimedio più sicuro è togliere manualmente i mucchietti delle uova appena compaiono sulla pagina inferiore delle foglie di cavolo, oppure si possono irrorare le foglie col macerato di pomodoro.

 

Cavolo broccolo varietà Cavolo romano

Il nome scientifico del cavolo è Brassica oleracea var. italica. Il Cavolo romano ne è una varietà conosciuta e consumata fin dai tempi degli antichi Romani; è una pianta biennale che sviluppa un fittone dal quale si formano molte radici secondarie; dal fittone si origina un fusto da cui si sviluppano le foglie dritte e la testa, ovvero l’insieme di fiori (infiorescenza) che è la parte che si consuma. L'infiorescenza del cavolo romano è molto particolare in quanto La regolarità geometrica delle sue cimette ricorda i frattali, infatti sono composte da un insieme di rosette accostate a spirale, a loro volta composte da rosette spiralate. Un frattale è un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse. E' ricco di sali minerali Calcio e Potassio, fibre, antiossidanti e Vitamina B2 e C in grado di stimolare la produzione di globuli rossi nel sangue, quindi ottimo rimedio per chi ha problemi di anemia. Inoltre i cavolfiori sono a basso contenuto calorico e privi di glutine, infatti sono molto utilizzati nelle diete ipocaloriche.

A me il Cavolo romano entusiasma per la forma dell’infiorescenza e per il sapore che è più gradevole rispetto al broccolo e non emana la fastidiosissima "puzza" durante la cottura. La pianta è vigorosa, molto rustica, sana e omogenea. Nel luglio 2016 ho provato a metterne alcune piantine in Piemonte, solo una, a fine inverno, ha raggiunto una dimensione appena sufficiente per essere consumata, le altre sono rimaste piccolissime, così le ho lasciate crescere: le "roselline" si allungano su steli fino a formare delle infiorescenze che sbocciano in fiorellini gialli, come ho documentato fotograficamente.

 

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Il broccolo romano, come tutti i cavoli, può essere consumato crudo, condito con olio, sale e limone; oppure cotto in vari modi: lessato al vapore e ripassato in padella oppure condito con salsine a base di acciughe sott'olio e olive, fritto impastellato o usato nelle zuppe e nelle minestre.

Oltre ad essere preparati e cucinati freschi, i broccoli possono naturalmente essere surgelati. Si mantengono molto bene anche messi sott'olio dopo averli cotti con aceto e acqua.

Cavolo rapa

Il cavolo rapa è una cultivar di Brassica oleracea, è una verdura meravigliosa, bello, compatto e dal sapore molto particolare, si può mangiare sia crudo che cotto. Il cavolo rapa bianco ha una consistenza simile al ravanello, se fresco si possono consumare anche le foglie cotte e poi ripassate in padella con della cipolla e/o aglio. La sua pianta può raggiungere i 30 centimetri di altezza, alla base il suo fusto si ingrossa e forma una specie di tubero che rimane in superficie le varietà più diffuse sono quelle autunnali (tra ottobre e gennaio), la semina avviene in semenzaio tra maggio e giugno, il trapianto in campo delle piantine è effettuato dopo un paio di mesi. La raccolta viene effettuata in autunno.

Il cavolo rapa si coglie estirpando la pianta, quando la rapa raggiunge una buona dimensione. Se si coglie la piantina più giovane l’ortaggio risulterà più tenero, mentre una pianta ben cresciuta sarà più fibrosa. Le varietà del cavolo rapa sono diverse, variano le dimensioni della pianta e della rapa, il colore dell’ortaggio e il ciclo di coltivazione. Il più diffuso è il cavolo rapa di Vienna, questa coltura è molto diffusa tra Austria e Germania, si trova sia la varietà a colore bianco che viola.

Le piante di cavolo rapa dovrebbero stare ad almeno 40 cm l’una dall’altra. Con il freddo la rapa è più dolce e meno amara, cruda può essere tagliata a piccoli pezzi, a fette, a listarelle o grattugiata alla julienne nell’insalata mista di stagione oppure da sola accompagnata con delle salse. La pianta viene dall’Asia, ha origine dall’incrocio tra la rapa bianca e il cavolo selvatico, esistono diversi tipi di cavolo rapa che si differenziano tra loro soprattutto per il colore: il più comune è di un tenue verde chiaro, ma lo si può trovare anche nella sua versione viola o blu, il più diffuso è il cavolo rapa di Vienna, infatti questa coltura è molto diffusa tra Austria e Germania, si trova sia la varietà a colore bianco che il cavolo di Vienna viola

 Cavolo verza

Partendo dai semi seminarli al chiuso, intorno alla metà di marzo, ad una profondità di mezzo centimetro e distanti tra loro cinque. Mettere a dimora le piantine quando hanno almeno tre foglie a file distanziate tra i quindici ed i trenta centimetri.

Il cavolo verza è noto per le sue proprietà terapeutiche e si può mangiare anche crudo: in cucina è utilizzato per preparare zuppe, minestre, o per avvolgere altre preparazioni nelle sue foglie. Il cavolo verza contiene un raro principio attivo che protegge le pareti dello stomaco dalle lesioni.

A livello commerciale è molto usato l’ibrido di cavolo verza denominato CAVOLO SAVOY KING F1 presenta una "testa" di grandi dimensioni, compatta, di elevata qualità, ben protetta dalle foglie esterne di rivestimento che facilitano l'autoimbianchimento. La pianta presenta un'eccellente tolleranza al freddo e alle malattie.

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Ravanello E’ una pianta caratterizzata dall’avere un ciclo molto rapido, da 4 a 6 settimane a seconda della qualità e del periodo di semina. Semina in luna calante.

Può essere coltivato, in più riprese quasi tutto l’anno, da seminare a scalare evitando di far crescere il ravanello più del dovuto altrimenti la radice diventerà legnosa, piccante, dal sapore sgradevole e si formeranno delle cavità all’interno. Anche le foglie di ravanello sono commestibili, quelle tenere possono essere consumate in insalata altrimenti cotte: saltate, in frittate e zuppe.

La concimazione ideale e richiede fosforo e potassio mentre non bisogna esagerare con l’azoto che causa la spaccatura della radice; è fondamentale che man mano che la pianta cresce e si vede spuntare dal terreno la radice, aggiungere terra in modo che l’ipocotile (la radice) sia sempre interrato.

Se possibile, non deve seguire le Cucurbitacee, le Ombrellifere, le Solanacee e i fagioli, perché condivide con loro alcuni parassiti. Buona la consociazione con la cipolla, con i porri, e con l’aglio, che fungono da repellenti per gli insetti.

Climi freschi e temperati e esposizioni soleggiate, migliorano l’ingrossamento delle radici, teme il caldo eccessivo ed il secco, che ne provocano un indurimento precoce. Il ravanello contiene pochissime calorie, è ricco di vitamina B e C, ha proprietà diuretiche e depurative stimolando l’attività del fegato e della cistifellea.

Ne esistono molte varietà, ne ho provato alcune, mi sono indirizzato verso il French break fast 3 che mi sembra abbia il gusto più gradevole con una pungenza limitata ed è ideale per pinzimonio! Di forma cilindrica bicolore, 2/3 rosso e 1/3 bianco; le radici sono molto uniformi e foglie sono piccole particolarmente ruvide. E' tra le varietà di ravanello più precoci, pronto da raccogliere in 40 giorni circa dalla semina.

 

 

 

 

 

 

 

A me comunque tendono a diventare subito pianta senza creare il rigonfiamento alla base che sarebbe poi il ravanello. i fiorelini sono carini e le piante attirano l'Eurydema orlata che è una cimice della famiglia delle Pentatomidae. Il corpo può avere una colorazione rossa, ma anche grigi vivo, con macchie nere. Questa cimice succhia la linfa delle piante, in particolare delle crucifere.

 

 

 

 

 

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Rucola (Eruca sativa) Cresce bene in tutti i tipi di terreno. Più il terreno è arido, più le foglie diventano piccanti e presentano una lamina spessa. Si può seminare direttamente, luna calante, da marzo a settembre direttamente a dimora, ma il periodo migliore è la primavera. Seminando in più mesi dell'anno si hanno sempre a disposizione foglie fresche. L’operazione di diradamento si rende generalmente necessaria in quanto il seme, molto piccolo, non consente una distribuzione uniforme. Va eseguita quando le piante hanno almeno due foglie vere. Per essere raccolte le foglie devono essere abbastanza sviluppate, ma occorre che il fusto fioriero non lo sia completamente, tagliare con accortezza le foglie esterne, e i giovani germogli che si formano numerosi, procedere a diversi tagli, per stimolare l’attività vegetativa delle piante e ritardare la salita a seme. I fiorellini sono gialli.

 

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