tltolo

 

Le Lamiaceae o Labiatae. Uno dei primi studiosi dell'antichità ad usare questo nome è stato Gaio Plinio Secondo (Plinio il vecchio) il termine discenderebbe da un vocabolo greco ”laimos” il cui significato è “fauci – gola”. Ma potrebbe discendere anche da altre parole greche”lamos” (= larga cavità), oppure dal nome di una regina libica ”Làmia”. In quest'ultimo caso il collegamento esiste in quanto le mamme greche, per far star buoni i loro bambini, descrivevano questa regina come un mostro capace di ingoiarli (come del resto sembra fare il fiore di queste piante quando un bombo entra nel tubo corollino in cerca del nettare). Sono una famiglia di piante che comprende circa 200 generi con 7.000 specie; molto diffuse nelle regioni temperate e calde di tutto il mondo, e in particolare nel bacino del Mediterraneo nelle zone degradate della macchia mediterranea. In Italia ci sono circa 190 specie comprese in 36 generi.

Sono piante dicotiledoni erbacee o cespugli. Hanno fusto quadrangolare poco ramificato. Foglie opposte senza stipole. Fiori ermafroditi e zigomorfi. I petali sono 5 fusi in una corolla tipica detta “bilabiata” (dal latino labium labbro ): 2 petali formano il labbro superiore che si prolunga e si ricurva a forma di elmo proteggendo nella sua cavità gli organi riproduttori, mentre i 3 petali rimanenti formano il labbro inferiore per cui la famiglia veniva precedentemente chiamata Labiatae; gli  stami sono in numero di 4 di cui 2 più lunghi e 2 più corti (eccezione Salvia e Rosmarinus che ne hanno 2). Il frutto è un tetrachenio, la fecondazione è entomogama. 

Sono una famiglia di piante da fiore le cui foglie contengono tante piccole ghiandole, che secernono oli essenziali che le rendono particolarmente aromatiche. Ecco perché molte di esse sono usate per tisane a melissa o cedronella (Melissa officinalis), dolci e confetteria  menta (Mentha...), in cucina il rosmarino (Rosmarinus officinalis), la salvia (Salvia officinalis), il basilico (Ocimum basilicum), la santoreggia (Satureya hortensis), il timo (Thymus vulgaris), l'origano (Origanum vulgare), la maggiorana (Origanum majorana); in profumeria la lavanda o "spigo" (Lavandula angustifolia).