“Se le api si estinguessero, all’uomo resterebbero quattro anni di vita.” Albert
Einstein |
Coccinelle |
ape -
bombo - vespa - calabrone - sirfide |
Farfalle e falene |
Formiche |
Eupholidoptera
chabrieri |
Oedemera nobilis
|
Lamia textor |
Larve di maggiolino |
Pyrrhocoris apterus |
cimice assassina |
Chrysomela
populi |
Lilioceris lilii |
Cimice verde
Nezara viridula
e cimice asiatica |
In seguito all’impiego eccessivo di
prodotti chimici antiparassitari, l’equilibrio biologico fra una specie
dannosa e i suoi nemici naturali può essere compromesso profondamente.
Molti
insetti come le coccinelle che sono coleotteri (Phylum
Artropodi)
o i lombrichi, che sono anellidi
(phylum Anellida),
sono i benvenuti nell’orto altri frequentatori sono particolarmente fastidiosi.
I
danni alle coltivazioni sono dati dagli insetti fitofagi, che si nutrono
delle piante o di loro parti.
Una
funzione importante la svolgono gli insetti entomofagi, cioè quelli che
si nutrono di altri insetti.
I principali insetti entomofagi appartengono all’ordine dei: Coleotteri,
Ditteri e Neurotteri.
I
Coleotteri costituiscono il più grande ordine tra tutti gli
organismi viventi sul pianeta, vegetali compresi; rappresentano, con più
di 350.000 specie stimate, il 40% di tutti gli Insetti viventi.
Le uova
sono minuscole ma possono essere vivacemente colorate. Vengono deposte
in ammassi, in numero variabile da alcune dozzine ad alcune migliaia per
femmina. Le larve che emergono dall’uovo vivono all’aperto, entro
materie organiche (legno, erbe, escrementi) o sottoterra. Il periodo
larvale in alcune specie dura parecchi anni.
Al
termine del periodo larvale, le larve si impupano e dopo qualche giorno
dalla pupa emerge l’adulto, la cui vita può durare poche settimane o
diversi anni secondo le specie.
Gli
adulti possono essere predatori e uccidere altri insetti o fitofagi (si
nutrono di piante), saprofagi (si nutrono di materiale vegetale in
decomposizione), coprofagi (si nutrono di escrementi). Il coleottero più
utile in agricoltura è la coccinella. Altri sono dannosi, ad esempio il
maggiolino a causa delle sue larve che si nutrono di radici, i tarli, le
termiti ecc.
L’ordine dei lepidoptera comprende le farfalle, secondo come
numero di specie solo ai coleotteri. Durante la loro vita cambiano
radicalmente la struttura del corpo e le abitudini alimentari. Il loro
ciclo vitale é caratterizzato da 4 stadi: uovo, larva (o bruco), pupa (o
crisalide) ed infine la forma adulta (o imago).
La
femmina depone le uova su un vegetale adatto e dopo un certo tempo le
uova schiudono e nasce una larva priva di ali e incapace di volare, che
si muove grazie a tre paia di zampe toraciche e alle pseudozampe
addominali. Il rivestimento della larva non si accresce e quindi deve
essere cambiato periodicamente per 3-5 volte (mute). Dopo aver raggiunto
il suo massimo sviluppo, la larva matura smette di nutrirsi e cerca un
luogo adatto dove trasformarsi in pupa, sotto una foglia, su un ramo o a
terra. Con la seta la larva si costruisce supporti con cui attaccarsi al
substrato.
Quando
la sua cuticola si lacera fuoriesce la crisalide o pupa. I lepidotteri
sono quasi tutti fitofagi sia allo stadio larvale che da adulti.
L’ordine dei orthoptera comprende Grilli, Cavallette, Gli
ortotteri sono noti per emettere caratteristici suoni mediante un
apparato stridulante: i suoni vengono prodotti dallo sfregamento tra le
nervature delle ali o per sfregamento delle ali contro i femori
posteriori.
Uno dei
fenomeno più interessanti e piuttosto diffuso di quest’ordine di
insetti, é quello del gregarismo che porta alla formazione di orde
migratrici costituite da un numero sterminato di individui. Hanno
un’enorme importanza dal punto di vista agrario in quanto possono
attaccare e distruggere intere coltivazioni, ma altrettanta importanza
come fonte straordinaria di proteine alimentari per alcune popolazioni.
L'ordine dei Ditteri formato da oltre 6000 specie, Al sottordine
dei Nematoceri, appartengono i Ditteri più primitivi; comunemente noti
come zanzare; a quello dei Brachiceri i Ditteri più evoluti (mosche,
tafani). Le larve, tipicamente cieche, vivono nei più disparati
ambienti: nel terreno, nell’acqua, nei materiali in decomposizione, nei
nidi di insetti sociali e, infine, all’interno di altri organismi
(parassitismo); meno frequente é invece la vita libera all’aperto. Gli
adulti sono generalmente ottimi volatori.
Il
regime alimentare degli adulti è riconducibili ad una dieta liquida.
L’assunzione avviene per aspirazione nei ditteri ad apparato boccale
succhiante o perforante-succhiante.
Gli
imenotteri che raggruppano circa 120.000 specie diffuse in tutto il
mondo, la più nota delle quali è l'ape domestica da miele Apis
mellifera, ma anche formica, calabrone e vespa. Le larve di molte
delle sue specie sono predatrici di insetti fitofagi, in particolare
degli Afidi. hanno un comportamento sociale, considerate le più evolute
tra gli insetti.
Dei
Neurotteri se ne conoscono oltre 4500 specie di cui circa 200
diffuse nel nostro Paese. Hanno l corpo simile alle libellule,
presentano un tegumento piuttosto molle; il corpo, di colore verdognolo
o bruno, è sottile e allungato. Il capo porta antenne generalmente
sottili e lunghe, occhi composti ben sviluppati. L'apparato boccale è
masticatore. Le ali sono membranose, trasparenti e dotate, in genere, di
molte nervature (da cui il nome "neuron"); Le larve sono tipicamente
carnivore, Gli adulti sono prevalentemente predatori, molti si nutrono
di insetti fitofagi per cui sono considerati utili; sono diffusi in
ambienti diversi; le larve sono per lo più terrestri, meno comunemente
acquatiche; gli adulti hanno generalmente abitudini crepuscolari o
notturne.
Gli
Afidi o pidocchi delle piante sono una superfamiglia di
insetti compresi nell'ordine Rhynchota hanno un corpo tozzo e di piccole
dimensioni, con capo e torace generalmente più piccoli dell'addome;
L'apparato boccale è di tipo pungente-succhiante, con rostro. Gli afidi
rientrano tra gli insetti fitofagi più conosciuti per gli ingenti danni
causati alle coltivazioni. Il loro potenziale riproduttivo è così alto
che le loro popolazioni raggiungono in breve tempo livelli tali da
causare il deperimento dell'ospite attaccato, sono spesso vettori di
virus fitopatogeni.
I
Lombrichi sono anellidi e sono animali più antichi, rispetto agli
insetti, anche se ne sono i progenitori. Gli insetti, infatti, si sono
evoluti da organismi simili agli attuali lombrichi, ma adesso sono tutta
un'altra cosa.
I
bruchi, che sono lo stadio precedente alla farfalla, o i vermi bianchi,
che si possono trovare nella carne andata a male, sono insetti, ma in
una fase particolare, ovvero sono larve prima della “metamorfosi” che le
trasformerà allo stadio adulto.
I
lombrichi contribuiscono ai processi di decomposizione, e favoriscono la
stabilizzazione della sostanza organica del suolo. |
La coccinella
(Phylum
Artropodi, classe Insetti, ordine Coleotteri)
è un insetto entomofago tra i più voraci e tra i più apprezzati
in orticoltura biologica.Sia le
larve
di
dimensioni da1 a 20 mm, cioè un pò più grande della forma
definitiva [foto a destra],
che gli adulti sono predatori di afidi o altri insetti di
piccole dimensioni.
La presenza delle coccinelle tiene lontani moltissimi parassiti
dai principali ortaggi come pomodori, fagioli; ne bastano poche
per proteggere un orto di qualche decina di metri quadrati.
Esistono coccinelle con varietà di numeri di punti, a partire da
due soli (Adalia bipunctata) alla
Coccinella septempunctata
detta
coccinella dai sette punti che ha delle macchie bianche sulla
testa, che è quella
che ho fotografato mentre "passeggiava" su
un pesco. Anche i colori possono essere diversi dal classico rosso
e nero, ad esempio il giallo e nero della Psyllobora
vigintiduopunctata.
 
Non è facile vederle,
ma sulle cortecce o sulle foglie si possono trovare le uova.
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ape - bombo - vespa -
calabrone
Questo gruppo di "personaggi" è importantissimo per
l'impollinazione, purtroppo alcuni sono aggressivi
soprattutto se si sentono minacciati anche solo dalla
presenza dell'uomo o da altri esseri viventi. Quindi,
non sono da disturbare e che facciano il
loro "lavoro" che noi abbiamo solo che da guadagnarci.
Come distinguere un’ape, un bombo, una
vespa, un calabrone?

Le api hanno il
corpo tondeggiante di colore giallo-arancione e
marrone-nero. I bombi sono più tozzi e più grandi, con
le bande della livrea gialle e nere più larghe, oltre
alla caratteristica peluria. La vespa e il calabrone
hanno una vita sottile che separa la parte del torace
dall’addome, le prime sono più piccole, i secondi
grandi. Appartengono tutti alla Classe Insetti, Ordine
Imenotteri.
L'ape
Apis mellifera
famiglia Apidae che comprende 27 specie
diffusa in tutti i
continenti ad esclusione delle zone artiche ed
antartiche, è l’unica conosciuta in Europa. Come tutti
gli insetti, le api hanno sei zampe e il loro corpo è
diviso in tre parti: capo, torace ed addome.
hanno un ruolo diretto nella produzione del miele, ed un
ruolo indiretto nella impollinazione.
Il
bombo
Bombus
terrestris
(il
genere
Bombus
comprende oltre 250 specie)
famiglia Apidae
è
spesso scambiato per il calabrone che però e glabro a
differenza del bombo che è peloso,
di carattere molto
mite, punge solamente se costretto,
è di dimensioni
piú grandi rispetto all’ape, ha una ligula o
“proboscide” molto piú lunga di quella dell’ape e
costruisce nidi sotto terra. L’insetto si caratterizza
per la colorazione bianca dell’ultimo segmento
dell’addome; ha un corpo peloso e tozzo, grazie al quale
è capace di trasportare grandi quantità di polline
quindi è molto
importante per l’impollinazione.
Le vespe
Vespula vulgaris
famiglia
Vespidae
le femmine sono dotate di un aculeo velenoso che
utilizzano esclusivamente per difesa,
lo stiletto (parte dell’aculeo) delle vespe è liscio,
per cui entra ed esce con facilità dalla ferita.
come molti altri insetti la vespa costruisce il nido
d'estate, poi tra ottobre e novembre o a volte anche
prima muore, ma non prima di aver depositato le uova nel
nido,
così tra aprile e marzo si aprono le uova e nascono le
nuove vespe.
I nidi
possono essere più o meno complessi e sempre costituiti
di un materiale simile al
cartone
che viene creato impastando del
legno
con la
saliva.
Sono posti a seconda della specie su rami, rocce, nelle
cavità dei tronchi oppure sottoterra o ancora in
manufatti antropici come camini, sottotetti, l'interno
delle travi di metallo, verande, serre, vetture
abbandonate ecc. e sono divisi in cellette esagonali con
apertura inferiore o laterale. Il numero di componenti
di una società può andare da alcune decine a più di
100.000 individui come nel caso di certe specie
tropicali.
Il calabrone
Vespa crabro
famiglia
Vespidae
è il tipo di vespa più aggressivo
è il più grande
vespide europeo:
le femmine possono raggiungere e superare i 5 cm di
lunghezza.
I
nidi di calabrone sono delle costruzioni coniche con il
vertice in basso realizzate con frammenti di legno e
saliva e possono raggiungere dimensioni notevoli (base
25 cm altezza 70 cm). Ospitano colonie di alcune decine
di individui tra cui la regina che depone e si occupa
delle uova e le vespe operaie che fanno tutto il resto.
Anche Le colonie di calabroni non sopravvivono
all'inverno, e spesso nemmeno all'autunno, Le operaie,
la vecchia regina ed i maschi moriranno sopravvivono
solo le future fondatrici (le femmine accoppiate), che
una volta fecondate si nascondo al sicuro nei sottotetti
o nelle cavità degli alberi e alla primavera successiva
fonderanno una nuova colonia.
Il calabrone
europeo è un grande predatore di api ma deve essere
temuto anche dall’uomo. A differenza di
altri insetti pungenti, api, bombi, vespe e calabroni
utilizzano il pungiglione quale arma di difesa quando
percepiscono un pericolo per sé o per la loro colonia,
mentre altri insetti pungenti comuni, come zanzare e
pulci, lo utilizzano per nutrirsi di sangue.
Lo scopo della puntura
di tali insetti è quindi provocare dolore, al contrario
delle punture degli insetti che pungono per ottenere
sangue, che sono al contrario, il più possibile indolori
grazie all’anestetico che iniettano, in modo da lasciare
all’insetto il tempo di suggere il sangue in
tranquillità. Ecco perché una puntura di ape è subito
fastidiosa, mentre una puntura di zanzara è fastidiosa
solo dopo qualche minuto, quando la zanzara ha già
ottenuto il sangue e l’effetto dell’anestetico è
terminato.
immagine non mia
la Vespula vulgaris
insieme alla
la Vespula
germanica sono le più comuni sono varietà di vespe
scavatrici sono pericolose perché, se disturbate,
diventano aggressive, Le vespule germaniche vivono in colonie che possono
raggiungere le migliaia di individui, Amano i terreni
asciutti e scavano i nidi ovunque nel terreno,
particolarmente in luoghi riparati, anche in prossimità
di edifici. La vespula vulgaris, oltre a scavare nidi
sotterranei, talvolta può essere trovata anche fuori
terra.
le vespe di terra Si trovano
dappertutto e sono attive di giorno. Si notano di più
nei mesi di agosto e settembre, quando aggrediscono
tutte le fonti proteiche, comprese le immondizie ed i
resti di carne e pesce perchè sono principalmente
carnivore e alimentano le proprie larve con insetti che
catturano e rinchiudono nel favo assieme alle uova, in
modo che le larve se ne possano nutrire. Da questo punto
di vista, la vespa possa essere considerata utile alla
lotta contro gli insetti, però amano in
modo particolare le fonti zuccherine, come la frutta
provocando danni sensibili quindi la rendono
sostanzialmente un animale indesiderato e nocivo e nelle
coltivazioni.
La distruzione dei nidi va posta in
atto solo se si è molto consapevoli dei rischi che si
corrono, soprattutto occorre proteggersi adeguatamente
con vestiario pesante, guanti, occhiali e cappelli, ed
occorre essere agili e veloci.
E' sempre preferibile operare di
notte, quando le vespe sono tutte nel nido e le loro
reazioni sono più lente. Attaccando un nido di giorno
non risolvereste il problema, perché le vespe sono tutte
fuori indaffarate a procurarsi il bottino.
Contrassegnare di giorno il
nido con una canna infissa nel terreno a poca distanza
(ovviamente, senza danneggiare il nido) per non usare
fonti luminose. Il metodo principe, usato nelle zone
rurali, consiste nel versare nel buco di ingresso un
litro di nafta o gasolio. Non occorre dare fuoco, le
vespe muoiono lo stesso. Altrimenti usale l'ammoniaca è
molto meno inquinante della nafta. Versane un litro in
ogni buco.
Si possono anche predisporre delle trappole artigianali.
Queste si realizzano con dei contenitori appesi, in modo
che siano fuori portata dei bambini. In questi
contenitori mettete qualche residuo alimentare, come per
esempio tonno o scarti di pesce, mescolato con un
cucchiaino di insetticida inodore. Le vespe operaie
porteranno il cibo avvelenato nel nido, provocando la
morte delle larve.
|
Tra
le vespe l'ultimo arrivato è
la vespa velutina o calabrone asiatico,
introdotta accidentalmente in Francia nel 2004, ha
colonizzato in poco tempo altri Paesi, compresi
Spagna, Portogallo e Italia.
E’ una specie aliene, cioè introdotta dall’uomo da
un altro ecosistema, sono piuttosto aggressivi nei
confronti dell’uomo, soltanto le femmine di vespa
velutina sono dotate di pungiglione, col quale
possono iniettare una discreta quantità di veleno
nelle vittime. Il pericolo principale è
rappresentato dalle punture ripetute, la
minaccia principale resta tuttavia per le api, le
loro prede preferite
La sottospecie diffusasi in Europa è la Vespa
velutina nigrithorax nota come calabrone dalle zampe
gialle. È un imenottero più piccolo rispetto al
calabrone europeo, dato che raggiunge al massimo i 3
centimetri di lunghezza contro i 5 centimetri della
specie nostrana, se visti dall’alto sono neri.
Poi
c’è la
Sirfide (Syrphidae
oltre 6000 specie) dell'Ordine dei Ditteri Come le
mosche e le zanzare,
praticamente è una mosca che sfrutta una
tecnica chiamata mimetismo batesiano: ha i colori di
insetti "pericolosi" per sembrare una minaccia, ma
in realtà è del tutto innocua. |
Farfalle e falenee
Quando si è in campagna con
una macchina fotografica (anche solo lo smatphone, ma se
posso porto il 55mm macro che è troppo libidinoso) tra
gli altri esseri viventi che si ha il piacere di
incontrare, ci sono le farfalle e allora qualche scatto
lo si fa sempre.
Le farfalle e le
falene
sono insetti che appartengono
all'ordine dei lepidotteri.
La distinzione tra farfalle e falene non risponde a
una classificazione scientifica tassonomica ma deriva
dall'uso comune. Le farfalle hanno abitudini
generalmente diurne e hanno antenne clavate, a
differenza di quelle delle falene che hanno abitudini
generalmente notturne e le antenne possono avere diverse
forme e chiudono le ali a libro in posizione di riposo.
Sono quattro le principali fasi di un ciclo vitale di
una farfalla:
Uovo: questa è una delle fasi di maggiore vulnerabilità.
Una volta uscito, il bruco generalmente mangia il guscio
vuoto dell'uovo. Ciò gli fornisce l'alimentazione
necessaria alla sopravvivenza fino al momento in cui
sarà riuscito a individuare la sua pianta ospite;
Bruco: il bruco sceglie uno stelo adatto e tesse un
cuscinetto di seta, al quale attacca la coda. Poi si
avvolge dello stesso materiale;
Pupa o crisalide: poco prima dello sfarfallamento
L'involucro della pupa si fende e la farfalla comincia
faticosamente a uscire, quando è completamente uscita,
la farfalla emette dall'estremità dell'addome un
liquido, detto meconio, contenente i prodotti di rifiuto
accumulati durante lo stadio pupale;
Adulto: la farfalla completamente sviluppata ha un tipo
di vita totalmente differente da quella del bruco:
mentre questo si nutre di foglie per crescere, la
farfalla passa il tempo a succhiare il nettare dei fiori
e ad accoppiarsi.
Le farfalle vivono in media un mese, ma alcune specie
muoiono solo dopo poche ore, mentre altre sfiorano
l'anno di vita.
La
Timandra
comae
è
una falena della famiglia Geometridae, bivoltina presenta
cioè 2 generazioni all'anno, le due generazioni vanno da
maggio a luglio e ad agosto e settembre.
Vola prevalentemente di
notte ed è attratta dalle luci artificiali. La larva è
grigio-marrone con macchie scure sul dorso e si nutrono
di piante a crescita bassa come Rumex acetosa e Atriplex.
|
|
...e ora cominciano i primi problemi...
Formiche.
Il lato positivo della presenza di formiche è che
scavano nel terreno, arieggiandolo; mangiano alcuni
insetti che possono essere nocivi per le piantine,
soprattutto quando sono larve; girando per l’orto
possono contribuire a impollinare i fiori.
Il problema causato
dalle formiche è che portano via completamente le
sementi durante una notte, possono quindi rovinare
completamente una semina effettuata in pieno campo, sono
anche estremamente prolifici per cui, spesso, il loro
numero le fa diventare dannose per molti tipi di
coltivazione perchè vanno a "rosicchiare" i frutti.
Ma c'è di
più e di peggio:
le formiche sono
golosissime della linfa prodotta dagli afidi,
la melata
e in cambio proteggono le loro uova dagli
attacchi esterni e dai possibili predatori, quindi creano
dei veri e propri allevamenti di insetti terribilmente
nocivi per le piante. 
In sostanza, gli afidi – grazie alla
loro piccola
bocca pungente -
succhiano la linfa delle parti più tenere delle piante e
la trasformano in melata, una sorta di liquido
gelatinoso zuccherino molto
apprezzato dalle formiche. Inoltre, durante il periodo
invernali,
gli afidi nascondono le loro uova nel
formicaio in attesa dell’arrivo della primavera,
quindi gli
afidi producono lo zucchero di cui si nutrono le
formiche e
loro – in cambio – proteggono le uova degli afidi dagli
attacchi esterni e dai possibili predatori.
Senza usare metodi
cruenti, si può, dopo aver vangato, lavorare il terreno
per una decina di centimetri con una zappa e un
rastrello sperando che spostino l’apertura del nido.
Per dissuadere le
formiche dal venire a raccogliere o predare nelle zone
coltivate, si possono usare essenze naturali dal forte
potere repellente nei loro confronti:
l'aceto puro,
da spruzzare attorno ai fusti delle piante o attorno
alle aiuole da proteggere magari aggiungendo un pò di
pepe nero.
Il bergamotto
è una essenza repellente per moltissimi insetti: usare
l'olio di bergamotto da diluire in ragione di 10 gocce
per litro di acqua, oppure bergamotti freschi, da
macerarne 500 grammi tagliati in pezzi conservando la
buccia in 10 litri di acqua per dieci giorni, poi
filtrala e spruzzarla sul terreno.
I macerati più
potenti in funzione repellente contro le formiche, sono
quelli a base di ortica e di menta.
Anche una
siepe di menta può essere utile.… e poi c’è sempre il
vecchio metodo della cenere e dei fondi di caffè (che
forse sono più efficaci della cenere).
Nelle foto le
formiche che allevano le uova di afidi sulle foglie di
un noce. |
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Eupholidoptera
chabrieri
Eupholidoptera chabrieri,
l'unica specie di questo genere segnalata
di Piemonte
appartiene alla famiglia Tettigoniidae
è considerata una cavalletta, l'esemplare fotografato è
un maschio ... grazie agli amici del gruppo FB
"Insetti
e altri artropodi- un fantastico mondo da scoprire."
per la grande precisione nel riconoscimento delle specie
presenti su questa pagina.
Cavalletta è un nome "volgare" per cui si presta ad
ambiguità perchè vengono denominate cavallette sia il
modello "locusta" (celiferi) sia quello "cavalletta
verde"; che in pratica, come questo, sono "grilli".
La dieta delle
tettigoniidi include foglie, fiori, corteccia e semi,
ma molte specie sono predatrici,
nutrendosi di altri insetti,
di lumache o
addirittura di piccoli vertebrati.

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Oedemera
nobilis
artopodo della classe insetti ordine coleotteri, il
maschio, come nella maggior parte delle specie di
Oedemera, possiede i femori posteriori molto gonfi,
mentre nella femmina i femori sono sottili; le elitre
(ali anteriori indurite) sono fortemente ristrette verso
gli apici, non nascondendo le ali posteriori membranose.
È verde brillante, spesso con riflessi dorati o
ramati;alcuni individui sono blu o violacei. questi
insetti possono vivere in ambienti diversi, come sotto
grosse pietre, o sotto le foglie in decomposizione, o in
prati molto asciutti come granai; in quanto essi evitano
la disidratazione dell'animale.
Gli adulti sono floricoli, frequentano principalmente
Asteraceae, Rosaceae, Convolvulacea e Apiaceae e si
nutrono non solo il polline e nettare, ma anche parti
del fiore stesso.
Le larve si nutrono di legno in decomposizione. Attivi
da aprile a agosto. Volo, poco frequente e mai protratto
a lungo. |
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Lamia
textor
È un grande coleottero (da 15 a 32
mm)
xilofago (allo stato
larvale
o adulto, mangiano i rami, i tronchi o le
radici di alberi morti o vivi), della famiglia dei
Cerambycidae, è una specie rara o addirittura estinta in
molti paesi europei, si muove lentamente sugli alberi, a
volte più velocemente sul terreno e cammina molto più di
quanto non voli.
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Larve di maggiolino (Melolontha
melolontha) che è un coleottero, della famiglia degli
scarabei Le larve sono lunghe anche 5 centimetri e con un
diametro di circa un centimetro. Da adulto diventa grosso,
vola poco e fa pochi danni alle piante, ma quando è larva è
davvero un disastro, distrugge le radici di tutte le piante
sia ortive che ornamentali. E’ difficile da combattere. Il
maggiolino compie il ciclo vitale in 3-4 anni, quindi
significa che le larve continuano a mangiare radici
(estate-autunno) per almeno 3 anni prima di diventare
adulte!
La larva di maggiolino è molto simile alla larva della
cetonia (Cetonia aurata).
che, dopo l'accoppiamento le femmine
depongono gruppi di uova (fino a 40) nella sostanza organica
in decomposizione; amano particolarmente i cumuli di compost.
Le larve possono impiegare da 3 a 12 mesi per completare il
proprio sviluppo, a seconda del substrato nutritivo e della
temperatura. Le larve della Cetonia aurata mangiano solo
detriti organici e non si cibano di radici
e svolge,
le stesse funzioni dei lombrichi, però questo insetto da
adulto ama visitare i fiori di diverse piante (rose, peonie,
camelie, ecc.) divorandone stami, pistilli e petali
e arrecando danni anche ai frutti.
E' possibile distinguerle: se le zampette della zona
toracica sono piccole e atrofizzate ci troviamo di fronte a
una larva di cetonia e si
potrebbe
lasciarla scorrazzare, mentre se le zampe
sono ben sviluppate è una larva di maggiolino
e bisogna eliminarlo senza pietà (purtroppo) perchè ci
distruggono le radici delle piante!

Appurato contro chi dobbiamo combattere (la larva di
maggiolino), la procedura più efficace è procedere alla
rimozione manuale. La lotta biologica andrebbe fatta col
fungo imperfetto Beauveria brongniartii Sacc. (Petch), ma i
risultati non sono garantiti. Invece sembrerebbero molto
efficaci nel caso di infestazione in fioriere i nematodi
entomopatogeni che sono piccoli organismi vermiformi che
vivono nel terreno a spese di larve di insetti. Le specie
più importanti appartengono ai generi Steinernema ed
Heterorhabditis che penetrano le loro vittime attraverso le
aperture del corpo od anche attivamente attraverso
l’esoscheletro. Una volta dentro l’ospite, il nematode
rilascia dei microrganismi simbionti che moltiplicandosi
provocano la morte dell’insetto in 24-72 ore. Gli insetti
uccisi diventano giallo-marroni, o rossastri a seconda della
specie. L’attività dei microrganismi trasforma l’interno
dell’insetto in un substrato ideale per la riproduzione del
nematode il quale compie uno o due cicli riproduttivi, sino
a produrre altre migliaia di larve infettive che abbandonano
il cadavere ormai putrefatto dell’insetto, in cerca di nuovi
ospiti.
I nematodi oltre ad essere molto efficaci nel controllo di
diverse importanti specie di insetti dannosi alle colture,
sono del tutto innocui per le specie non target ed per gli
animali superiori, costituendo così un importante gruppo di
agenti di controllo biologico, molto utili, versatili ed in
grande sviluppo applicativo. Si acquistano sotto forma di
polvere da sciogliere in acqua.
La soluzione ideale per i terreni infestati è lasciare
scorazzare, dopo aver ben smosso la terre, una squadra di
galline… |
Il Maggiolino (Melolontha melolontha) è un
Coleottero Gli adulti (circa 20-30 mm di lunghezza) sono
allungati di color rosso-brunastro e torace scuro
(bruno-nerastro); la parte terminale dell'addome di forma
triangolare, con il vertice appuntito verso la parte distale
e ricurvo verso il basso, gli adulti sfarfallano in
primavera, specialmente a maggio. Solo nel caso di gravi
infestazioni, possono provocare danni alle piante
perché si nutrono
delle foglie; il danno grave lo possono arrecare le larve
come descritto sopra.
Immagine non mia |
La Cetonia dorata (Cetonia
aurata L.)
conosciuto anche come “maggiolino
verde” è uno Scarabeide con adulti (circa
15-20 mm di lunghezza) che hanno una vistosa livrea
verde-dorato brillante (in alcune varietà bluastra) e con
riflessi metallici. Sono insetti a ciclo annuale, svernano
come larva matura, oppure come adulti; compaiono in
aprile-maggio, in corrispondenza della fioritura. Il danno,
si manifesta sui fiori (soprattutto sulle varietà a fiore
bianco) l'attacco provoca la caduta dei petali ed una più
veloce necrosi delle strutture fiorali, ma
ho scoperto che non si limita a
ciò, infatti causa il marciume di molti frutti, in
particolare le prugne. Sembra che l’unica lotta sia
rimuoverla manualmente al mattino presto che è ancora
intorpidita dal freddo notturno, usare un insetticida
rischierebbe di eliminare i molti insetti utili.
Immagine non mia |
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Pyrrhocoris
apterus
nelle due foto una ninfa (stato intermedio) di
Pyrrhocoris apterus
chiamata cimice
rosso nera o
anche carabiniere, è un insetto appartenente
alla famiglia Pyrrhocoridae,
di forma ovale e piana è particolarmente riconoscibile
dal suo colore rosso acceso e dalle forme geometriche
nere distribuite sul suo corpo.
Grazie al rostro la cimice rosso nera
si ciba principalmente di linfa e di semi di piante. Le
sue preferite sono le Malvaceae e i tigli, ma non
disdegnano i noccioli, le querce, gli oleandri e gli
ibiscus
(infatti l'ho fotografata proprio su un ibisco) Può
anche nutrirsi di altri animali (zoofago) e di carogne
(necrofago); infatti, può succhiare l'emolinfa di queste
ultime.
Stato adulto. |
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Chrysomela
populi
Famiglia: Chrysomelidae
Si tratta di un insetto presente nella maggior parte
dell’Europa se presente in percentuali elevate,
può provocare dei danni, sia allo stadio adulto che di
larva, in quanto entrambi gli stadi sono defogliatori.
Gli adulti mangiano il lembo in modo irregolare,
smarginandolo e bucherellandolo; le larve dapprima
(larva giovane) scheletrizzano le foglie, quindi
divorano tutto il lembo. |
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Lilioceris lilii
La criocera del giglio è un coleottero polifago della
famiglia dei Chrysomelidae. E’ infestante nelle zone
temperate ove ci siano coltivazioni di Liliaceae
quindi molte piante bulbose ornamentali come giglio,
amaryllis, tulipani ecc.
ma anche asparagi, aglio, cipolle, porri e scalogno.
Sono attivi a marzo-aprile, con gli accoppiamenti,
è importante eliminarli in modo tempestivo poichè le
larve sono molto voraci e possono portare alla
defoliazione delle piante, inoltre gli insetti adulti
possono volare,coinvolgendo
quindi nel problema anche le piante vicine a quella
attaccata. |
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La
cimice assassina
(Rhynocoris
iracundus)
è un
insetto
dell'ordine dei
rincoti
e della famiglia dei
reduvidi,
è un insetto dai colori vivaci chiaramente
aposematici
rosso e nero, che formano strie sulle zampe e sul
torace,
mentre le
antenne,
nere, si schiariscono verso la punta. Il
capo
è piuttosto piccolo se rapportato al corpo.
L'aposematismo
è la colorazione di una parte più o meno estesa del
corpo di un
animale
a fini di avvertimento contro possibili
predatori, di solito
sono
tossici
o
velenosi,
oppure hanno semplicemente un
sapore
sgradevole per le specie che potrebbero utilizzarli
come
nutrimento. |
La
cimice assassina è una specie
predatrice, che divora altri artropodi, fra cui
bruchi,
ragni,
scarafaggi e
imenotteri (ad esempio
api e
vespe). Usa appostarsi sulle piante, in
particolare quelle fiorite, dove attende le sue vittime:
una volta catturata la preda, la infilza con la
proboscide e le inietta una tossina che la
paralizza e ne scioglie le interiora, di cui poi si
nutre; la preda impiega dai tre ai dieci secondi a
morire. La sua attività di predazione si rende utile per
debellare alcuni insetti infestanti.
A sua
volta, la cimice assassina viene predata dai ragni di
grosse dimensioni, dalla
mantide religiosa, oltre che da
roditori e
uccelli.per
l'uomo la puntura è molto dolorosa, anche più di quella
di vespa, ma è poco efficace e causa un gonfiore che
generalmente si risolve in poche ore. |
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...problemi sempre più seri...
La
cimice verde
è un insetto
litofago (che si nutre di vegetali)
fastidiosissimo e dannoso,
i predatori non lo infastidiscono perché questi insetti
possiedono ghiandole odorifere che emettono un odore
abbastanza fastidioso. Esistono
diverse varietà di cimici
Appartenenti alla
famiglia
Pentatomidae,
ordine dei Rhynchota che comprendente oltre 4100 specie tra
cui la la Palomena vividissima, conosciuta anche come
Nezara viridula che ho fotografato sia in vari stadi intermedi che in uno adulto quando assume il caratteristico colore verde
vivo dalla capacità mimetica che la può far variare fino al marrone-rossastro.
Pungono
le piante, e aspirano la linfa. Con questa operazione, oltre
a danneggiare con le punture e la sottrazione del liquido
vitale, la cimice si fa anche vettore di virus e infezioni
fungine. Quando i frutti sono maturi la sua azione si
concentra specialmente su questi.
Possono
essere combattute sulle piccole
superfici, senza ricorrere a prodotti chimici. Si possono
spruzzare le piante infestate con semplice acqua e
peperoncino, o si può preparare un infuso di tabacco facendo
bollire un litro di acqua, nel frattempo si sbriciola in una
ciotola un paio di sigarette o una punta di sigaro o due
pizzichi di tabacco trinciato: si versa sopra l’acqua
bollente e si lascia raffreddare. L’infuso è pronto:
metterlo in uno spruzzatore e spruzzarlo sulle piante. E’
consigliabile aggiungere all’infuso un cucchiaio di
detersivo per piatti, in modo da aumentarne la tensioattività cioè l’adesività alle piante.
Se l’infestazione è
leggera, è consigliabile diluire al 50% il preparato, che
può svolgere anche così la sua funzione senza sovraccaricare
le piante di sostanze estranee. L’infuso non è dannoso per
le piante, l’operazione si può ripetere quante volte si
vuole.
Il rimedio più efficace per prevenire gli attacchi delle
cimici utilizzare il decotto all'aglio. Da spruzzare
di tanto in tanto alla base delle piante nelle ore serali,
funziona anche il macerato d’ortica.
Il decotto all'aglio
si prepara mettendo 5 o 6 spicchi d'aglio in
una pentola d'acqua di medie dimensione e
portando il tutto a bollore; dopo circa
dieci minuti si mette il decotto a macerare
in uno spruzzino. Dopo 24 ore
si può sciogliete un cucchiaio di sapone di Marsiglia liquido,
per aumentare l'aderenza del prodotto e si
spruzza sulle foglie delle piante colpite
dai parassiti, tutti i giorni, in poco tempo
la cimice verde ed eventuali altri afidi
dovrebbero sparire. |
Non c’è
solo la cimice verde, si sta diffondendo molto
rapidamente anche
La "cimice marmorata asiatica" Halyomorpha
halys detta di
cimice cinese;
ha l’aspetto delle altre cimici con varie tonalità
di bruno sulla parte superiore e sul lato inferiore
del corpo.
E' particolarmente pericolosa per
l'agricoltura perché nelle zone d’origine ha una
sola generazione all'anno, mentre nelle zone più
favorevoli fino a quattro, con 300-400 esemplari a
volta. La prima segnalazione si è avuta in Emilia
Romagna nel 2012 ma nel 2016 un autunno
particolarmente caldo ha favorito la moltiplicazione
degli esemplari che sono estremamente mobili,
capaci di percorrere
enormi distanze (in laboratorio circa 120 chilometri in un
giorno),
essendo
un insetto 'alieno'
(proviene da altri continenti), non ha in Italia antagonisti
naturali, inoltre
la normativa
europea vieta
l'introduzione intenzionale di organismi non autoctoni e
quindi è impossibile 'importare' gli antagonisti naturali,
ad esempio il Trissolcus
japonicus e Trissolcus
mitsukurii, che assomigliano
ad una mosca e sono originari di Cina e Giappone, per
evitare di fare ulteriori pasticci.
la polifagia permette a questi
insetti di trovare cibo in abbondanza.
La situazione è drammatica perchè
introducono l'apparato boccale in profondità sotto
la superficie dei frutti per nutrirsi, creando
grossi danni e rendendo gli
insetticidi inefficaci.
Nei frutteti la
soluzione più efficace per combatterla è rappresentata
dalle reti
anti-insetto,
da posizionare alla caduta dei petali, dopo
che c'è stata l'impollinazione e prima che le cimici colonizzino.
La cimice asiatica non emette feromoni
sessuali, atti a far
incontrare due esemplari di sesso diverso. Emette invece feromoni
di aggregazione che riuniscono in
un'area di alcuni metri quadrati gli esemplari di questa
specie, ma non è ancora stato messo a punto un sistema per
sfruttare questa caratteristica.
Ho letto che uno dei rimedi più efficaci per rimuovere la
cimice asiatica accettate anche nell’agricoltura biologica è
l’olio di Neem che si ricava è un albero (Azadirachta
indica) della famiglia delle Meliacee nativo dell'India
e della Birmania, che
va diluito con acqua e irrorato sul luogo da disinfestare.
Di fatto non
esiste alcun rimedio efficace perchè
non ci sono in Italia antagonisti e le sostanze naturali
classiche non hanno alcun effetto repellente.
Le linee guida attualmente in vigore sono di ucciderle,
io detesto farlo, ma non ho altra scelta anche per non
attirarmi l'ira dei vicini perchè sono veramente dannose
anche per le abitazioni oltre che per l'agricoltura .

Fasi di sviluppo della
cimice marmorata asiatica dal sito Regione Piemonte. |
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L'ortica è un vero e proprio antiparassitario naturale
utile contro gli afidi, l' altro antiparassitario naturale è l'aglio, la
salvia attira le api ed insetti utili nella lotta ai parassiti e
per l'impollinazione, il timo attira i sirfidi. |
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