tltolo

“Se le api si estinguessero, all’uomo resterebbero quattro anni di vita.” Frase attribuita ad Albert Einstein che non sembra l'abbai mai pronunciata o scritta e probabilmente non è neanche vero, perchè sono molti gli insetti che fungono da impollinatori e ci sono anche altre strategie che alcune piante utilizzano, ma serve per evidenziare l'importanza delle api e degli altri impollinatori per il diffondersi delle specie vegetali.

Gli insetti o entomi sono una classe del Phylum Arthropoda (Artropodi) e rappresentano il più grande tra i raggruppamenti di animali che popolano la Terra, annoverando oltre un milione di specie, pari ai cinque sesti dell'intero regno animale. Nello schema tradizionale classico si dividono in 28 ordini. Si ritiene che siano tra i più antichi colonizzatori delle terre emerse i primi fossili rinvenuti risalgono al Paleozoico in particolare al Devoniano tra i 416 e i 359 milioni di anni fa.

ordine COLEOTTERI: Coccinelle; Oedemera nobilis; Chrysomela populi; Lilioceris lilii; Lachnaia italica;  Paracorymbia maculicornis; Lamia textor; Capnodis tenebrionis; Oxythyrea funesta; Larve di maggiolino

ordine IMENOTTERI: ape - bombo - vespa - calabrone - sirfide - Xylocopa violacea  e Formiche

ordine LEPIDOPTERA: Farfalle e falene 

ordine ORTOTTERI (grilli, cavallette, locuste e cicale): Eupholidoptera chabrieri; Anacridium aegyptium; Pezotettix giornae  

ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera) Cimici

 (...ma quante cimici ci sono?)

 Coreus marginatus; Rhynocoris iracundus (cimice assassina);  Pyrrhocoris  apterus (cimice carabiniere); Eurydema ornata; Eurydema oleracea; Graphosoma italicum; Dolicoris baccarum; Perillus bioculatus; Nezara viridula (cimice verde); Halyomorpha Halys (cimice marmorata asiatica); Afidi

potevo dimenticarmi dei ragni?

ordine ARACNIDI  (Araneae): Zoropsis spinimana; un una coppia di Argiope bruennichi; il comunissimo Araneus diadematus;

SPIEGONE

In seguito all’impiego eccessivo di prodotti chimici antiparassitari, l’equilibrio biologico fra una specie dannosa e i suoi nemici naturali può essere compromesso profondamente.

Molti insetti come le coccinelle che sono coleotteri (Phylum Artropodi) o i lombrichi, che sono anellidi (phylum Anellida), sono i benvenuti nell’orto altri frequentatori sono particolarmente fastidiosi.

I danni alle coltivazioni sono dati dagli insetti fitofagi, che si nutrono delle piante o di loro parti.

Una funzione importante la svolgono gli insetti entomofagi, cioè quelli che si nutrono di altri insetti.

I principali insetti entomofagi appartengono all’ordine dei: Coleotteri, Ditteri e Neurotteri.

I Coleotteri costituiscono il più grande ordine tra tutti gli organismi viventi sul pianeta, vegetali compresi; rappresentano, con più di 350.000 specie stimate, il 40% di tutti gli Insetti viventi.

Le uova sono minuscole ma possono essere vivacemente colorate. Vengono deposte in ammassi, in numero variabile da alcune dozzine ad alcune migliaia per femmina. Le larve che emergono dall’uovo vivono all’aperto, entro materie organiche (legno, erbe, escrementi) o sottoterra. Il periodo larvale in alcune specie dura parecchi anni.

Al termine del periodo larvale, le larve si impupano e dopo qualche giorno dalla pupa emerge l’adulto, la cui vita può durare poche settimane o diversi anni secondo le specie.

Gli adulti possono essere predatori e uccidere altri insetti o fitofagi (si nutrono di piante), saprofagi (si nutrono di materiale vegetale in decomposizione), coprofagi (si nutrono di escrementi). Il coleottero più utile in agricoltura è la coccinella. Altri sono dannosi, ad esempio il maggiolino a causa delle sue larve che si nutrono di radici, i tarli, le termiti ecc.

Gli imenotteri che raggruppano circa 120.000 specie diffuse in tutto il mondo, la più nota delle quali è l'ape domestica da miele Apis mellifera, ma anche formica, calabrone e vespa. Le larve di molte delle sue specie sono predatrici di insetti fitofagi, in particolare degli Afidi. hanno un comportamento sociale, considerate le più evolute tra gli insetti.

L’ordine dei lepidoptera comprende le farfalle, secondo come numero di specie solo ai coleotteri. Durante la loro vita cambiano radicalmente la struttura del corpo e le abitudini alimentari. Il loro ciclo vitale é caratterizzato da 4 stadi: uovo, larva (o bruco), pupa (o crisalide) ed infine la forma adulta (o imago).

La femmina depone le uova su un vegetale adatto e dopo un certo tempo le uova schiudono e nasce una larva priva di ali e incapace di volare, che si muove grazie a tre paia di zampe toraciche e alle pseudozampe addominali. Il rivestimento della larva non si accresce e quindi deve essere cambiato periodicamente per 3-5 volte (mute). Dopo aver raggiunto il suo massimo sviluppo, la larva matura smette di nutrirsi e cerca un luogo adatto dove trasformarsi in pupa, sotto una foglia, su un ramo o a terra. Con la seta la larva si costruisce supporti con cui attaccarsi al substrato.

Quando la sua cuticola si lacera fuoriesce la crisalide o pupa. I lepidotteri sono quasi tutti fitofagi sia allo stadio larvale che da adulti.

 L’ordine dei orthoptera comprende Grilli, Cavallette, Gli ortotteri sono noti per emettere caratteristici suoni mediante un apparato stridulante: i suoni vengono prodotti dallo sfregamento tra le nervature delle ali o per sfregamento delle ali contro i femori posteriori.

Uno dei fenomeno più interessanti e piuttosto diffuso di quest’ordine di insetti, é quello del gregarismo che porta alla formazione di orde migratrici costituite da un numero sterminato di individui. Hanno un’enorme importanza dal punto di vista agrario in quanto possono attaccare e distruggere intere coltivazioni, ma altrettanta importanza come fonte straordinaria di proteine alimentari per alcune popolazioni.

L'ordine dei Rincoti (Rhynchota o Hemiptera) comprende circa 68.000 specie e comprese circa 150 famiglie e distribuito in tutto il mondo. Il nome Rhynchota deriva dal greco rhynchos "rostro", per caratteristica conformazione dell'apparato boccale. In ambito internazionale e scientifico è tuttavia largamente più usato il vecchio nome Hemiptera l'ordine comprende, infatti, un elevato numero di specie dannose all'agricoltura come molte “cimici” a fronte di un minore numero di altre utili.

Gli Afidi o pidocchi delle piante sono una superfamiglia di insetti compresi nell'ordine Rhynchota hanno un corpo tozzo e di piccole dimensioni, con capo e torace generalmente più piccoli dell'addome; L'apparato boccale è di tipo pungente-succhiante, con rostro. Gli afidi rientrano tra gli insetti fitofagi più conosciuti per gli ingenti danni causati alle coltivazioni. Il loro potenziale riproduttivo è così alto che le loro popolazioni raggiungono in breve tempo livelli tali da causare il deperimento dell'ospite attaccato, sono spesso vettori di virus fitopatogeni.

Ordine Araneae che è diviso in 129 famiglie che comprendono ben 49.720 specie, i membri dell'ordine vengono comunemente chiamati ragni. sono una classe di artropodi. Furono i primi animali a colonizzare le terre emerse. Molti di essi sono predatori. Hanno il corpo suddiviso in due segmenti, cefalotorace e opistosoma, e otto zampe. I due segmenti sono congiunti da un piccolo pedicello di forma cilindrica. Nella parte terminale dell'addome sono presenti le filiere che estrudono la seta, usata per avvolgere le prede e costruire le ragnatele. sono animali predatori, sia di altri ragni, sia di insetti; le specie più grandi arrivano a catturare e nutrirsi anche di lucertole e di piccoli uccelli senza difficoltà. Buona parte dei ragni cattura le prede intrappolandole in vischiose ragnatele ponendosi in agguato nelle vicinanze per poi immobilizzandole iniettando il veleno che può essere tossico anche per l'uomo.. 

L'ordine dei Ditteri formato da oltre 6000 specie, Al sottordine dei Nematoceri, appartengono i Ditteri più primitivi; comunemente noti come zanzare; a quello dei Brachiceri i Ditteri più evoluti (mosche, tafani). Le larve, tipicamente cieche, vivono nei più disparati ambienti: nel terreno, nell’acqua, nei materiali in decomposizione, nei nidi di insetti sociali e, infine, all’interno di altri organismi (parassitismo); meno frequente é invece la vita libera all’aperto. Gli adulti sono generalmente ottimi volatori.

Il regime alimentare degli adulti è riconducibili ad una dieta liquida. L’assunzione avviene per aspirazione nei ditteri ad apparato boccale succhiante o perforante-succhiante. 

Dei Neurotteri se ne conoscono oltre 4500 specie di cui circa 200 diffuse nel nostro Paese. Hanno l corpo simile alle libellule, presentano un tegumento piuttosto molle; il corpo, di colore verdognolo o bruno, è sottile e allungato. Il capo porta antenne generalmente sottili e lunghe, occhi composti ben sviluppati. L'apparato boccale è masticatore. Le ali sono membranose, trasparenti e dotate, in genere, di molte nervature (da cui il nome "neuron"); Le larve sono tipicamente carnivore, Gli adulti sono prevalentemente predatori, molti si nutrono di insetti fitofagi per cui sono considerati utili; sono diffusi in ambienti diversi; le larve sono per lo più terrestri, meno comunemente acquatiche; gli adulti hanno generalmente abitudini crepuscolari o notturne.

Per comodità cito qui i Lombrichi che sono anellidi (phylum Anellida) e sono animali più antichi, rispetto agli insetti, anche se ne sono i progenitori. Gli insetti, infatti, si sono evoluti da organismi simili agli attuali lombrichi, ma adesso sono tutta un'altra cosa. I lombrichi contribuiscono ai processi di decomposizione, e favoriscono la stabilizzazione della sostanza organica del suolo quindi sono utilissimissimi!

I bruchi invece sono lo stadio precedente alla farfalla, mentre i vermi bianchi, che si possono trovare nella carne andata a male, sono insetti, ma in una fase particolare, ovvero sono larve prima della “metamorfosi” che le trasformerà allo stadio adulto.

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ordine COLEOTTERI

 

La coccinella è un insetto entomofago tra i più voraci e tra i più apprezzati in orticoltura biologica. Sia le larve di dimensioni da1 a 20 mm, cioè un pò più grande della forma definitiva [foto a destra], che gli adulti sono predatori di afidi o altri insetti di piccole dimensioni. La presenza delle coccinelle tiene lontani moltissimi parassiti dai principali ortaggi come pomodori, fagioli; ne bastano poche per proteggere un orto di qualche decina di metri quadrati.

 

 

Esistono coccinelle con varietà di numeri di punti, a partire da due soli Adalia bipunctata alla Coccinella septempunctata detta coccinella dai sette punti che ha delle macchie bianche sulla testa, che è quella che ho fotografato mentre "passeggiava" su un pesco. Anche i colori possono essere diversi dal classico rosso e nero, ad esempio il giallo e nero della Psyllobora vigintiduopunctata. Appartengono alla famiglia Coccinellidae.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non è facile vederle, ma sulle cortecce o sul sotto delle foglie si possono trovare le uova.

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ordine COLEOTTERI

 

Oedemera nobilis

artopodo della famiglia Oedemeridae, il maschio, come nella maggior parte delle specie di Oedemera, possiede i femori posteriori molto gonfi, mentre nella femmina i femori sono sottili; le elitre (ali anteriori indurite) sono fortemente ristrette verso gli apici, non nascondendo le ali posteriori membranose. È verde brillante, spesso con riflessi dorati o ramati;alcuni individui sono blu o violacei. questi insetti possono vivere in ambienti diversi, come sotto grosse pietre, o sotto le foglie in decomposizione, o in prati molto asciutti come granai; in quanto essi evitano la disidratazione dell'animale. Gli adulti sono floricoli, frequentano principalmente Asteraceae, Rosaceae, Convolvulacea e Apiaceae e si nutrono non solo il polline e nettare, ma anche parti del fiore stesso. Le larve si nutrono di legno in decomposizione. Attivi da aprile a agosto. Volo, poco frequente e mai protratto a lungo.

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ordine COLEOTTERI

 

Chrysomela populi  FamigliaChrysomelidae Si tratta di un insetto presente nella maggior parte dell’Europa se presente in percentuali elevate, può provocare dei danni, sia allo stadio adulto che di larva, in quanto entrambi gli stadi sono defogliatori. Gli adulti mangiano il lembo in modo irregolare, smarginandolo e bucherellandolo; le larve dapprima (larva giovane) scheletrizzano le foglie, quindi divorano tutto il lembo.

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ordine COLEOTTERI

 

Lilioceris lilii La criocera del giglio è un coleottero polifago della famiglia dei Chrysomelidae. E’ infestante nelle zone temperate ove ci siano coltivazioni di Liliaceae quindi molte piante bulbose ornamentali come giglio, amaryllis, tulipani ecc. ma anche asparagi, aglio, cipolle, porri e scalogno. Sono attivi a marzo-aprile, con gli accoppiamenti, è importante eliminarli in modo tempestivo poichè le larve sono molto voraci e possono portare alla defoliazione delle piante, inoltre gli insetti adulti possono volare,coinvolgendo quindi nel problema anche le piante vicine a quella attaccata.

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ordine COLEOTTERI

 

Lachnaia italica una specie di coleotteri fogliari dalle corna corte appartenenti alla famiglia Chrysomelidae, assomiglia alla lontana alle coccinelle, ma l'insetto adulto rode di preferenza i giovani germogli e i margini fogliari, causando seri danni, prevalentemente a more e lamponi, ma anche rose, susini, ciliegi, rovi più raramente i fiori e i frutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

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ordine COLEOTTERI

 

Paracorymbia maculicornis è un coleottero della famiglia dei Cerambycidae (famiglia che comprende oltre 25.000 specie)sono fitofagi.

 

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ordine COLEOTTERI

 

Lamia textor

È un grande coleottero (da 15 a 32 mm) xilofago (allo stato larvale o adulto, mangiano i rami, i tronchi o le radici di alberi morti o vivi), della famiglia dei Cerambycidae, è una specie rara o addirittura estinta in molti paesi europei, si muove lentamente sugli alberi, a volte più velocemente sul terreno e cammina molto più di quanto non voli.

 

 

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ordine COLEOTTERI

Capnodis tenebrionis 

Il Capnodio appartiene alla famiglia Buprestidae diffusa in tutto il mondo con oltre 15.000 specie, in Italia se ne trovano circa 200. Di colore nero opaco ha una lunghezza di circa 15-25 mm, gli esemplari adulti possono comparire in qualsiasi momento dalla primavera all'autunno. Si nutrono della corteccia di ramoscelli e rami giovani di rosacee selvatiche e coltivate e altri di alberi da frutto, è un parassita dannoso in particolare nelle zone caratterizzate da estati calde e secche, la vera minaccia per le piante è rappresentata dalle larve che si sviluppano all’interno delle radici e del colletto e che con la loro attività trofica compromettono seriamente la funzionalità del sistema conduttore e di sostegno dell’albero, una sola larva che è biancastra, priva di zampe, suddivisa in segmenti, lunga circa 7 cm, può essere sufficiente a uccidere un albero giovane, mentre alcune di esse possono causare la morte di un albero adulto. Se dopo la deposizione delle uova il terreno è bagnato, è molto probabile che le uova non riescano a schiudersi, se il suolo è umido la larva non riesce a spostarsi e a raggiungere la pianta ospite. Il Capnodio è diffuso nel bacino del Mediterraneo nel vicino Oriente e nell'area intorno al Mar Nero e al Mar Caspio.

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ordine COLEOTTERI

 

La cetoniella (Oxythyrea funesta) della famiglia degli Scarabaeidae, sottofamiglia Cetoniinae La specie è comune e diffusa in Europa (eccezion fatta per l'estremo nord), in nord Africa, Turchia e Iran. Il nome del genere Oxythyrea deriva dal greco oxýs (= pungente) e thyreós (=scudo), in riferimento alla presenza di peletti che rivestono il suo corpo. Invece, il nome che definisce la specie, funesta, deriva dal latino funestus (= funereo, lugubre) in riferimento alla sua colorazione nera. La forma tipica è ricoperta di pubescenza elevata nera (ben visibile di profilo), le zampe sono relativamente lunghe e consentono all'insetto di aggrapparsi saldamente ai fiori ma in compenso non gli garantiscono una buona locomozione sui terreni lisci. La maggior parte degli esemplari presenta inoltre sul lato dorsale numerose macchiette di pubescenza bianca (talvolta mancanti). In particolare 6 macchie bianche tipiche della specie.

Come tutti i cetonini, le larve sono detritivore e si nutrono di materiale organico in decomposizione, svolgendo quindi un ruolo nella rigenerazione dei terreni. Le larve di questa specie sono di dimensioni minori rispetto a quelle delle cetonie; è di abitudini prettamente diurne. Quando vola emette un ronzio simile a quello di una mosca, anche l'aspetto è simile.

Questo coleottero è un eccellente volatore, in grado di compiere rapidi cambi di direzione. È un insetto fitofago che si nutre di polline e nettare, ma che può anche rodere gli organi floreali, risultando in alcuni casi, seppur raramente, dannoso per l'agricoltura, però ricopre un importante ruolo di impollinatore, grazie infatti alla peluria che lo riveste e che è in grado di catturare il polline da trasportare. Nello specifico, l'eventuale dannosità dell'insetto dipende dalla numerosità degli esemplari rinvenuti e dalla tipologia di fiori visitati, i danni principali si osservano in fiori come ad esempio quelli di rose e agrumi. Invece fiori ricchi di polline facilmente accessibile (es, Margherita, Girasole, ecc..) non subiscono alcun danno evidente. Si rinviene anche tipicamente nei fiori delle Calle, pianta di cui risulta impollinatore. Risulta attratto prevalentemente dai fiori di colore chiaro.

L'accoppiamento di questi insetti avviene sui fiori e dura diversi minuti. Lo sviluppo avviene in circa 2 anni.

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ordine COLEOTTERI

 

Larve di maggiolino (Melolontha melolontha) che è un coleottero, della famiglia degli Scarabaeidae Le larve sono lunghe anche 5 centimetri e con un diametro di circa un centimetro. Da adulto diventa grosso, vola poco e fa pochi danni alle piante, ma quando è larva è davvero un disastro, distrugge le radici di tutte le piante sia ortive che ornamentali. E’ difficile da combattere. Il maggiolino compie il ciclo vitale in 3-4 anni, quindi significa che le larve continuano a mangiare radici (estate-autunno) per almeno 3 anni prima di diventare adulte! (sono quelle con le zampette)

La larva di maggiolino è molto simile alla larva della cetonia (Cetonia aurata). che, dopo l'accoppiamento le femmine depongono gruppi di uova (fino a 40) nella sostanza organica in decomposizione; amano particolarmente i cumuli di compost. Le larve possono impiegare da 3 a 12 mesi per completare il proprio sviluppo, a seconda del substrato nutritivo e della temperatura. Le larve della Cetonia aurata mangiano solo detriti organici e non si cibano di radici e svolge, le stesse funzioni dei lombrichi, però questo insetto da adulto ama visitare i fiori di diverse piante (rose, peonie, camelie, ecc.) divorandone stami, pistilli e petali e arrecando danni anche ai frutti.

 E' possibile distinguerle: se le zampette della zona toracica sono piccole e atrofizzate ci troviamo di fronte a una larva di cetonia e si potrebbe lasciarla scorrazzare, mentre se le zampe sono ben sviluppate è una larva di maggiolino e bisogna eliminarlo senza pietà (purtroppo) perchè distruggono le radici delle piante!  Io ho trovato le larve della foto, che corrisponderebbero a quelle cella Cetonia aurata, tra le radici dei mirtilli ch presentavano gli stessi problemi delle piante attaccate dalla Melolontha, quindi il grado di sviluppo delle "zampette" non è così facilmente oserabile a "ochio nudo" considerando anche le dimensioni delle larve.

Appurato contro chi dobbiamo combattere (la larva di maggiolino), la procedura più efficace è procedere alla rimozione manuale. La lotta biologica andrebbe fatta col fungo imperfetto Beauveria brongniartii Sacc. (Petch), ma i risultati non sono garantiti. Invece sembrerebbero molto efficaci nel caso di infestazione in fioriere i nematodi entomopatogeni che sono piccoli organismi vermiformi che vivono nel terreno a spese di larve di insetti. Le specie più importanti appartengono ai generi Steinernema ed Heterorhabditis che penetrano le loro vittime attraverso le aperture del corpo od anche attivamente attraverso l’esoscheletro. Una volta dentro l’ospite, il nematode rilascia dei microrganismi simbionti che moltiplicandosi provocano la morte dell’insetto in 24-72 ore. Gli insetti uccisi diventano giallo-marroni, o rossastri a seconda della specie. L’attività dei microrganismi trasforma l’interno dell’insetto in un substrato ideale per la riproduzione del nematode il quale compie uno o due cicli riproduttivi, sino a produrre altre migliaia di larve infettive che abbandonano il cadavere ormai putrefatto dell’insetto, in cerca di nuovi ospiti.

I nematodi oltre ad essere molto efficaci nel controllo di diverse importanti specie di insetti dannosi alle colture, sono del tutto innocui per le specie non target ed per gli animali superiori, costituendo così un importante gruppo di agenti di controllo biologico, molto utili, versatili ed in grande sviluppo applicativo. Si acquistano sotto forma di polvere da sciogliere in acqua.

La soluzione ideale per i terreni infestati è lasciare scorazzare, dopo aver ben smosso la terre, una squadra di galline…

Il Maggiolino (Melolontha melolontha) è un Coleottero Gli adulti (circa 20-30 mm di lunghezza) sono allungati di color rosso-brunastro e torace scuro (bruno-nerastro); la parte terminale dell'addome di forma triangolare, con il vertice appuntito verso la parte distale e ricurvo verso il basso, gli adulti sfarfallano in primavera, specialmente a maggio. Solo nel caso di gravi infestazioni, possono provocare danni alle piante  perché si nutrono delle foglie; il danno grave lo possono arrecare le larve come descritto sopra.     Immagine non mia

La Cetonia dorata (Cetonia aurata) conosciuto anche come “maggiolino verde” è uno Scarabeide con adulti (circa 15-20 mm di lunghezza) che hanno una vistosa livrea verde-dorato brillante (in alcune varietà bluastra) e con riflessi metallici. Sono insetti a ciclo annuale, svernano come larva matura, oppure come adulti; compaiono in aprile-maggio, in corrispondenza della fioritura. Il danno lo arreca l'individuo adulto e si manifesta sui fiori (soprattutto sulle varietà a fiore bianco) l'attacco provoca la caduta dei petali ed una più veloce necrosi delle strutture fiorali, ma ho scoperto che non si limita a ciò, infatti causa il marciume di molti frutti, in particolare le prugne. Sembra che l’unica lotta sia rimuoverla manualmente al mattino presto che è ancora intorpidita dal freddo notturno, usare un insetticida rischierebbe di eliminare i molti insetti utili.                           

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ordine IMENOTTERI

 

ape - bombo - vespa - calabrone

 

Questo gruppo di "personaggi" è importantissimo per l'impollinazione, purtroppo alcuni sono aggressivi soprattutto se si sentono minacciati anche solo dalla presenza dell'uomo o da altri esseri viventi. Quindi, non sono da disturbare e che facciano il loro "lavoro" che noi abbiamo solo che da guadagnarci.

 

Come distinguere un’ape, un bombo, una vespa, un calabrone?

Le api hanno il corpo tondeggiante di colore giallo-arancione e marrone-nero coperto di peluria. I bombi sono più tozzi e più grandi, con le bande della livrea gialle e nere più larghe, oltre alla caratteristica peluria. La vespa e il calabrone hanno una vita sottile, liscia che separa la parte del torace dall’addome, le prime sono più piccole, i secondi grandi. Appartengono tutti alla Classe Insetti, Ordine Imenotteri.

L'ape Apis mellifera famiglia Apidae che comprende 27 specie diffusa in tutti i continenti ad esclusione delle zone artiche ed antartiche, è l’unica conosciuta in Europa. Come tutti gli insetti, le api hanno sei zampe e il loro corpo è diviso in tre parti: capo, torace ed addome. hanno un ruolo diretto nella produzione del miele, ed un ruolo indiretto nella impollinazione.

Il bombo Bombus terrestris (il genere Bombus comprende oltre 250 specie) famiglia Apidae è spesso scambiato per il calabrone che però e glabro a differenza del bombo che è peloso, di carattere molto mite, punge solamente se costretto, è di dimensioni piú grandi rispetto all’ape, ha una ligula o “proboscide” molto piú lunga di quella dell’ape e costruisce nidi sotto terra. L’insetto si caratterizza per la colorazione bianca dell’ultimo segmento dell’addome; ha un corpo peloso e tozzo, grazie al quale è capace di trasportare grandi quantità di polline quindi è molto importante per l’impollinazione.

Le vespe Vespula vulgaris famiglia Vespidae le femmine sono dotate di un aculeo velenoso che utilizzano esclusivamente per difesa, lo stiletto (parte dell’aculeo) delle vespe è liscio, per cui entra ed esce con facilità dalla ferita.

come molti altri insetti la vespa costruisce il nido d'estate, poi tra ottobre e novembre o a volte anche prima muore, ma non prima di aver depositato le uova nel nido, così tra aprile e marzo si aprono le uova e nascono le nuove vespe. I nidi possono essere più o meno complessi e sempre costituiti di un materiale simile al cartone che viene creato impastando del legno con la saliva. Sono posti a seconda della specie su rami, rocce, nelle cavità dei tronchi oppure sottoterra o ancora in manufatti antropici come camini, sottotetti, l'interno delle travi di metallo, verande, serre, vetture abbandonate ecc. e sono divisi in cellette esagonali con apertura inferiore o laterale. Il numero di componenti di una società può andare da alcune decine a più di 100.000 individui come nel caso di certe specie tropicali.

Il calabrone Vespa crabro famiglia Vespidae è il tipo di vespa più aggressivo è il più grande vespide europeo: le femmine possono raggiungere e superare i 5 cm di lunghezza in pratica quasi ildoppio di una vespa, con una colorazione che tende al rossiccio.

 I nidi di calabrone sono delle costruzioni coniche con il vertice in basso realizzate con frammenti di legno e saliva e possono raggiungere dimensioni notevoli (base 25 cm altezza 70 cm). Ospitano colonie di alcune decine di individui tra cui la regina che depone e si occupa delle uova e le vespe operaie che fanno tutto il resto. Anche Le colonie di calabroni non sopravvivono all'inverno, e spesso nemmeno all'autunno, Le operaie, la vecchia regina ed i maschi moriranno sopravvivono solo le future fondatrici (le femmine accoppiate), che una volta fecondate si nascondo al sicuro nei sottotetti o nelle cavità degli alberi e alla primavera successiva fonderanno una nuova colonia.

Il calabrone europeo è un grande predatore di api, ma deve essere temuto anche dall’uomo: la puntura è più dolorosa di quella delle vespe e insieme al veleno i calabroni iniettano anche feromoni che attirano gli altri esemplari quindi si possono subire punture plurime molto pericolose. A differenza di altri insetti pungenti, api, bombi, vespe e calabroni utilizzano il pungiglione quale arma di difesa quando percepiscono un pericolo per sé o per la loro colonia, mentre altri insetti pungenti comuni, come zanzare e pulci, lo utilizzano per nutrirsi di sangue. Lo scopo della puntura di tali insetti è quindi provocare dolore, al contrario delle punture degli insetti che pungono per ottenere sangue, che sono al contrario, il più possibile indolori grazie all’anestetico che iniettano, in modo da lasciare all’insetto il tempo di suggere il sangue in tranquillità. Ecco perché una puntura di ape è subito fastidiosa, mentre una puntura di zanzara è fastidiosa solo dopo qualche minuto, quando la zanzara ha già ottenuto il sangue e l’effetto dell’anestetico è terminato.

 

La principale e più evidente differenza tra vespe e api, per quanto riguarda l’aspetto, è che le api hanno il corpo ricoperto di peli, mentre quello delle vespe è liscio, oltre che più allungato.

immagine non mia

 

la Vespula vulgaris insieme alla la Vespula germanica sono le più comuni sono specie diverse, ma hanno molte caratteristiche in comune ed è piuttosto difficile distinguerle perchè le differenze nell’aspetto sono minime: la principale è che la vespa germanica ha tre puntini neri sulla testa, mentre la vespa comune ha una macchia. 

Sono vespe scavatrici, pericolose perché, se disturbate, diventano aggressive, Le vespule germaniche vivono in colonie che possono raggiungere le migliaia di individui, Amano i terreni asciutti e scavano i nidi ovunque nel terreno, particolarmente in luoghi riparati, anche in prossimità di edifici. La vespula vulgaris, oltre a scavare nidi sotterranei, talvolta può essere trovata anche fuori terra.

le vespe di terra Si trovano dappertutto e sono attive di giorno. Si notano di più nei mesi di agosto e settembre, quando aggrediscono tutte le fonti proteiche, comprese le immondizie ed i resti di carne e pesce perchè sono principalmente carnivore e alimentano le proprie larve con insetti che catturano e rinchiudono nel favo assieme alle uova, in modo che le larve se ne possano nutrire. Da questo punto di vista, la vespa possa essere considerata utile alla lotta contro gli insetti, però amano in modo particolare le fonti zuccherine, come la frutta provocando danni sensibili quindi la rendono sostanzialmente un animale indesiderato e nocivo e nelle coltivazioni.

La distruzione dei nidi va posta in atto solo se si è molto consapevoli dei rischi che si corrono, soprattutto occorre proteggersi adeguatamente con vestiario pesante, guanti, occhiali e cappelli, ed occorre essere agili e veloci.

E' sempre preferibile operare di notte, quando le vespe sono tutte nel nido e le loro reazioni sono più lente. Attaccando un nido di giorno non risolvereste il problema, perché le vespe sono tutte fuori indaffarate a procurarsi il bottino. Contrassegnare di giorno il nido con una canna infissa nel terreno a poca distanza (ovviamente, senza danneggiare il nido) per non usare fonti luminose. Il metodo principe, usato nelle zone rurali, consiste nel versare nel buco di ingresso un litro di nafta o gasolio. Non occorre dare fuoco, le vespe muoiono lo stesso. Altrimenti usale l'ammoniaca è molto meno inquinante della nafta. Versane un litro in ogni buco.

 

 

 

 Le vespe comuni e germaniche si cibano di un po’ di tutto e hanno un ruolo importante nella decomposizione delle carcasse.

poi c'è la Vespa cartonaia il suo nome scientifico è Polistes dominulamentre quello comune deriva dalla sua abilità nel costruire i nidi. Sono simili a quelle comuni e germaniche, ma hanno delle caratteristiche che le rendono sufficientemente facili da riconoscere per il corpo decisamente più affusolato, e per le due zampe posteriori che rimangono “a penzoloni” mentre volano e sono molto poco agressive.

Tra le vespe l'ultimo arrivato è la vespa velutina o calabrone asiatico, introdotta accidentalmente in Francia nel 2004, ha colonizzato in poco tempo altri Paesi, compresi Spagna, Portogallo e Italia. E’ una specie aliene, cioè introdotta dall’uomo da un altro ecosistema, sono piuttosto aggressivi nei confronti dell’uomo, soltanto le femmine di vespa velutina sono dotate di pungiglione, col quale possono iniettare una discreta quantità di veleno nelle vittime. Il pericolo principale è rappresentato dalle punture ripetute, la minaccia principale resta tuttavia per le api, le loro prede preferite

La sottospecie diffusasi in Europa è la Vespa velutina nigrithorax nota come calabrone dalle zampe gialle. È un imenottero più piccolo rispetto al calabrone europeo, dato che raggiunge al massimo i 3 centimetri di lunghezza contro i 5 centimetri della specie nostrana, se visti dall’alto sono neri.

Poi c’è la Sirfide (Syrphidae oltre 6000 specie) dell'Ordine dei Ditteri Come le mosche e le zanzare, praticamente è una mosca che sfrutta una tecnica chiamata mimetismo batesiano: ha i colori di insetti "pericolosi" per sembrare una minaccia, ma in realtà è del tutto innocua.

 

 

 

 

 

 

 

Xylocopa violacea l'ape legnaiola appartenente alla famiglia Apidae, Xylocopa in greco vuol dire "ape taglia legna" perchè scava gallerie nel legno morbido o marcio, anche nelle travi dei tetti delle case con queste caratteristiche, per questo il nome di “Legnaiola”, è diffusa nell'Europa centro-meridionale e in Medio Oriente. Spesso è erroneamente chiamata col nome di bombo nero o calabrone nero, è un prezioso impollinatore.

E' un'ape solitaria delle più grandi che vivono in  Europa, è unga 2,5–3 cm, dal volo rapido e piuttosto rumoroso. Il corpo è largo e tozzo, di colore nero con riflessi violacei, pubescente. Le ali sono di colore viola cangiante. Ha una grossa testa, occhi molto sviluppati e antenne sottili, il penultimo ed il terzultimo articolo delle antenne dei maschi sono di colore arancione, mentre le zampe sono corte e robuste. È dotata di un robusto pungiglione, l'uso del pungiglione non determina la morte dell'insetto (a differenza di ciò che avviene a molti altri apoidei) a meno della frantumazione dello stesso durante l'attacco, risulta poco aggressiva, la puntura avviene molto raramente, quando si sente minacciata e non trova via di fuga.

Sia gli adulti che le larve si nutrono di nettare e polline raccolti prevalentemente sui fiori delle Lamiaceae. Ha un ciclo annuale. È uno dei primi Imenotteri che compare subito dopo l’inverno.

 

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ordine IMENOTTERI

 

Formiche. Il lato positivo della presenza di formiche è che scavano nel terreno, arieggiandolo; mangiano alcuni insetti che possono essere nocivi per le piantine, soprattutto quando sono larve; girando per l’orto possono contribuire a impollinare i fiori.

Il problema causato dalle formiche è che portano via completamente le sementi durante una notte, possono quindi rovinare completamente una semina effettuata in pieno campo, sono anche estremamente prolifici per cui, spesso, il loro numero le fa diventare dannose per molti tipi di coltivazione perchè vanno a "rosicchiare" i frutti.

Ma c'è di più e di peggio: le formiche sono golosissime della linfa prodotta dagli afidi, la melata e in cambio proteggono le loro uova dagli attacchi esterni e dai possibili predatori, quindi creano dei veri e propri allevamenti di insetti terribilmente nocivi per le piante. 

In sostanza, gli afidi – grazie alla loro piccola bocca pungente - succhiano la linfa delle parti più tenere delle piante e la trasformano in melata, una sorta di liquido gelatinoso zuccherino molto apprezzato dalle formiche. Inoltre, durante il periodo invernali, gli afidi nascondono le loro uova nel formicaio in attesa dell’arrivo della primavera, quindi gli afidi producono lo zucchero di cui si nutrono le formiche e loro – in cambio – proteggono le uova degli afidi dagli attacchi esterni e dai possibili predatori. Senza usare metodi cruenti, si può, dopo aver vangato, lavorare il terreno per una decina di centimetri con una zappa e un rastrello sperando che spostino l’apertura del nido.

Per dissuadere le formiche dal venire a raccogliere o predare nelle zone coltivate, si possono usare essenze naturali dal forte potere repellente nei loro confronti:

l'aceto puro, da spruzzare attorno ai fusti delle piante o attorno alle aiuole da proteggere magari aggiungendo un pò di pepe nero.

Il bergamotto è una essenza repellente per moltissimi insetti: usare l'olio di bergamotto da diluire in ragione di 10 gocce per litro di acqua, oppure bergamotti freschi, da macerarne 500 grammi tagliati in pezzi conservando la buccia in 10 litri di acqua per dieci giorni, poi filtrala e spruzzarla sul terreno.

I macerati più potenti in funzione repellente contro le formiche, sono quelli a base di ortica e di menta.

Anche una siepe di menta può essere utile.… e poi c’è sempre il vecchio metodo della cenere e dei fondi di caffè (che forse sono più efficaci della cenere).

Nelle foto le formiche che allevano le uova di afidi sulle foglie di un noce.

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ordine LEPIDOPTERA

 

Farfalle e falenee

Quando si è in campagna con una macchina fotografica (anche solo lo smartphone, ma se posso porto il 55mm macro che è troppo libidinoso) tra gli altri esseri viventi che si ha il piacere di incontrare, ci sono le farfalle e allora qualche scatto lo si fa sempre.  Le farfalle e le falene sono insetti che appartengono all'ordine dei lepidotteri.

La distinzione tra farfalle e falene non risponde a una classificazione scientifica tassonomica ma deriva dall'uso comune. Le farfalle hanno abitudini generalmente diurne e hanno antenne clavate, a differenza di quelle delle falene che hanno abitudini generalmente notturne e le antenne possono avere diverse forme e chiudono le ali a libro in posizione di riposo.

Sono quattro le principali fasi di un ciclo vitale di una farfalla:

Uovo: questa è una delle fasi di maggiore vulnerabilità. Una volta uscito, il bruco generalmente mangia il guscio vuoto dell'uovo. Ciò gli fornisce l'alimentazione necessaria alla sopravvivenza fino al momento in cui sarà riuscito a individuare la sua pianta ospite;

Bruco: il bruco sceglie uno stelo adatto e tesse un cuscinetto di seta, al quale attacca la coda. Poi si avvolge dello stesso materiale;

Pupa o crisalide: poco prima dello sfarfallamento L'involucro della pupa si fende e la farfalla comincia faticosamente a uscire, quando è completamente uscita, la farfalla emette dall'estremità dell'addome un liquido, detto meconio, contenente i prodotti di rifiuto accumulati durante lo stadio pupale;

Adulto: la farfalla completamente sviluppata ha un tipo di vita totalmente differente da quella del bruco: mentre questo si nutre di foglie per crescere, la farfalla passa il tempo a succhiare il nettare dei fiori e ad accoppiarsi.

Le farfalle vivono in media un mese, ma alcune specie muoiono solo dopo poche ore, mentre altre sfiorano l'anno di vita. 

 

La fegea (Amata phegea) è un lepidottero appartenente alla famiglia Erebidae (la più numerosa del lepidotteri con 24.569 specie diffuse in tutto il mondo). Specie di colore nero bluastro e ali con macchie bianche, ha un’apertura alare di 3,5-4 cm e presenta un addome nero-blu con due bande gialle, una disposta all’apice ed una più basale. Si tratta di una colorazione ammonitrice, infatti questa specie è velenosa per gli uccelli. Le piante ospiti della larva possono essere svariate: dai rovi, ai muschi. È una specie diffusa in tutta l’Europa e nelle zone temperate dell’Asia. Vive in ambienti ombrosi: boschi, pendii, cespugli.

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Anche la Dysauxes famula  appartiene alla famiglia Erebidae. È una specie piccola, con ali anteriori allungate di colore marrone chiaro, punteggiate da alcune macchie bianche grossomodo circolari. L'addome è ocra, con una serie longitudinale di punti e le antenne sono seghettate.

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Il podalirio (Iphiclides podalirius) è un lepidottero diurno appartenente alla famiglia Papilionidae. Può avere 2-3 generazioni annue. Il bruco ha una forma che ricorda una piccola limaccia, ha il corpo verde con linee gialle ed è spesso macchiato di rosso. Si sviluppa su specie arbustive e Rosaceae Diffusa in Europa, Africa settentrionale, Asia temperata e parte della Cina; in Italia è presente ovunque dalle zone di pianura a quelle montuose.

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Aphantopus hyperantus è un lepidottero della famiglia Nymphalidae.

 

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Hipparchia fagi ma potrebbe essere anche Hipparchia ermione è una farfalla della famiglia Nymphalidae. La specie può essere trovata in Europa centrale, meridionale, orientale, Nord Africa, Anatolia e Caucaso. Le farfalle volano da giugno a settembre su ripidi pendii rocciosi, in boschi aperti, margini e radure boschive e in arbusti generalmente al di sotto della quota di m 1200 s.l.m. Questa specie raramente visita i fiori, preferisce nutrirsi della linfa che sgorga dai tronchi di alcuni alberi: ciliegi, querce o, come nell’esemplare della foto albicocco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La Pieris rapae è un specie appartenente alla Famiglia dei Pieridae, molto simile per colorazione alla cavolaia (Pieris brassicae), ma di dimensioni minori: molto diffusa, può essere considerato uno dei lepidotteri diurni più comuni e facilmente osservabile. Frequenta ogni tipo di ambiente fiorito e soleggiato. E’ diffusa dal livello del mare fino a 2300 m di quota.

Presenta dalle 2 alle 5 generazioni l’anno che sfarfallano da marzo a ottobre. Le uova vengono deposte singolarmente sia sulla pagina superiore, che sulla pagina inferiore delle foglie delle piante.

 

 

 

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La Timandra comae è una falena della famiglia Geometridae, bivoltina presenta cioè 2 generazioni all'anno, le due generazioni vanno da maggio a luglio e ad agosto e settembre. Vola prevalentemente di notte ed è attratta dalle luci artificiali. La larva è grigio-marrone con macchie scure sul dorso e si nutrono di piante a crescita bassa come Rumex acetosa e Atriplex.

 

 

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ordine ORTOTTERI

 

Grilli e cavallette.

Più approfondisco e più mi sembra che tendiamo a chiamare tutti grilli, forse perché il termine “cavallette” mette terrore (dalle piaghe d’Egitto in poi), dopo che ho individuato e cercato di applicare le caratteristiche distintive, scopro che in realtà sono tutte cavallette..

Grillo: insetto appartenente all’ordine degli Ortotteri, del gruppo dei Grillidi. Ha un corpo di circa 20-25 mm e il suo capo ‘si prolunga’ con delle antenne. Si sposta saltando anche per distanze notevoli, grazie alla loro conformazione fisica: ha femori lunghi e robusti. Il grillo è estremamente utile perché elimina gli insetti dannosi, mangiando in particolare larve, bruchi e afidi

Cavalletta: appartenente anch’essa all’ordine degli Ortotteri. Il suo capo ha una particolare forma a triangolare si conclude con due antenne lunghe, che fungono da ‘radar’ per orientarsi.

La locusta è una specie di cavalletta che appartiene alla famiglia degli acrididae (acrididi) sono cavallette dalle antenne brevi, tendono ad aggregarsi assumendo comportamento migratorio percorrendo grandi distanze.

Poi ci sono le cicale che appartengono alla famiglia dei cicalidae, sono più tozze dei grilli.

Le differenze cominciano dalla forma del corpo: nella cavalletta è grossa e allungata, mentre nel grillo è piccola e tozza; per quanto riguarda il colore esterno immediatamente riconoscibile va dal verde al giallo al marrone al nero per la cavalletta; e nero o comunque scuro per il grillo. Il corpo della prima è più grosso e imponente sia in lunghezza sia in larghezza; quello del grillo invece è più piccolo e tozzo.

Eupholidoptera chabrieri

Eupholidoptera chabrieri, l'unica specie di questo genere segnalata di Piemonte appartiene alla famiglia Tettigoniidae è considerata una cavalletta, l'esemplare fotografato è una femmina ... grazie agli amici del gruppo FB "Insetti e altri artropodi- un fantastico mondo da scoprire." per la grande precisione nel riconoscimento delle specie presenti su questa pagina.

Cavalletta è un nome "volgare" per cui si presta ad ambiguità perchè vengono denominate cavallette sia il modello "locusta" (celiferi) sia quello "cavalletta verde"; che in pratica, come questo, sono "grilli".

La dieta delle tettigoniidi include fogliefioricorteccia e semi, ma molte specie sono predatrici, nutrendosi di altri insetti, di lumache o addirittura di piccoli vertebrati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Invece quello delle foto successive sarebbe un maschio... Spero di aver indovinato, perchè più cerco di essere preciso, più mi sento confuso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Anacridium aegyptium La locusta egiziana è un insetto appartenente alla famiglia Acrididae, comune nel bacino del Mediterraneo. Le neanidi appena uscite dall'uovo hanno già l'aspetto dell'insetto adulto salvo che per le dimensioni ridotte e per le ali che sono assenti. Subiscono diverse mute durante i primi mesi e ad ogni muta l'abbozzo delle ali si sviluppa maggiormente. Il colore della livrea può variare dal giallo, al verde brillante, all'ocra.

L’adulto è tra le più grandi cavallette europee, è una specie solitaria e non arreca danno alle colture.

 

 

 

 

 

 

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Pezotettix giornae è una specie di 'cavalletta dalle corna corte' famiglia acrinidea appartenente alla sottofamiglia Pezotettiginae è una piccolissima cavalletta presente in Europa meridionale, nord Africa e Medio Oriente, abita i prati delle pianure, i margini delle foreste, e le pendici meridionali delle montagne pietrose.

La colorazione di base del corpo varia dal marrone chiaro al grigiastro. Gli occhi sono relativamente grandi, le ali sono squamose, ovali, molto corte, quindi sono incapaci di volare. Le ninfe sono generalmente verdi nelle prime fasi e hanno sei fasi.

 

 

 

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Le cimici

quando un insetto ha ali sviluppate significa che è adulto e non cresce più.

ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

Coreus marginatus Il coreide marginato è un insetto della famiglia dei coreidi. È grande 13-15 mm, l’uovo di colore rosso scuro a forma subsferica. È uno dei più diffusi in Europa centrale con la superficie del corpo che ricorda il cuoio sia per la colorazione marrone rossastra, sia per la grana punteggiata di scuro. L'addome è appiattito ai margini e, nella parte posteriore, forma un disco che sborda rispetto al resto del corpo. Presenta, tra le antenne, un tubercolo spinato rivolto verso l'interno. Specie erbivora spesso si posano sulle foglie spinacio, bietola ecc. dove succhiano la linfa o si osservano sui frutti maturi, ad es. su more o fragole. Secernono un liquido molto puzzolente, che può rimanere presente a lungo nei luoghi dove alloggiava l'animale, anche sul frutto.

E' impressionante come sembri arrivato fino a noi dal Gurassico...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

La cimice assassina (Rhynocoris iracundus) è un insetto della famiglia dei reduvidi, è un insetto dai colori vivaci chiaramente aposematici rosso e nero, che formano strie sulle zampe e sul torace, mentre le antenne, nere, si schiariscono verso la punta. Il capo è piuttosto piccolo se rapportato al corpo.

L'aposematismo è la colorazione di una parte più o meno estesa del corpo di un animale a fini di avvertimento contro possibili predatori, di solito sono tossici o velenosi, oppure hanno semplicemente un sapore sgradevole per le specie che potrebbero utilizzarli come nutrimento.

La cimice assassina è una specie predatrice, che divora altri artropodi, fra cui bruchi, ragni, scarafaggi e imenotteri (ad esempio api e vespe). Usa appostarsi sulle piante, in particolare quelle fiorite, dove attende le sue vittime: una volta catturata la preda, la infilza con la proboscide e le inietta una tossina che la paralizza e ne scioglie le interiora, di cui poi si nutre; la preda impiega dai tre ai dieci secondi a morire. La sua attività di predazione si rende utile per debellare alcuni insetti infestanti.

A sua volta, la cimice assassina viene predata dai ragni di grosse dimensioni, dalla mantide religiosa, oltre che da roditori e uccelli.per l'uomo la puntura è molto dolorosa, anche più di quella di vespa, ma è poco efficace e causa un gonfiore che generalmente si risolve in poche ore.

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

Pyrrhocoris apterus

nelle due foto una ninfa (stato intermedio) di Pyrrhocoris apterus chiamata cimice rosso nera o anche carabiniere, è un insetto appartenente alla famiglia Pyrrhocoridae, di forma ovale e piana è particolarmente riconoscibile dal suo colore rosso acceso e dalle forme geometriche nere distribuite sul suo corpo.

Grazie al rostro la cimice rosso nera si ciba principalmente di linfa e di semi di piante. Le sue preferite sono le Malvaceae e i tigli, ma non disdegnano i noccioli, le querce, gli oleandri e gli ibiscus (infatti l'ho fotografata proprio su un ibisco) Può anche nutrirsi di altri animali (zoofago) e di carogne (necrofago); infatti, può succhiare l'emolinfa di queste ultime.

 

 

 

 

 

 

 

Stato adulto.

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

Eurydema ornata

è una cimice della famiglia delle Pentatomidae molto simile alla precedente Pyrrhocoris apterus. Il corpo può avere una colorazione rossa, ma anche grigi vivo, con macchie nere. Questa cimice succhia la linfa delle piante, in particolare delle crucifere (famiglia Brassicaceae), come cavoli, crescione e, come in questo esemplare, ravanelli. Può diventare un parassita che può danneggiare le colture. Sverna da adulto, la ninfa è di colore giallo pallido e arancione con pronoto (l’addome degli insetti) marrone scuro o nero e segni sul lato dorsale dell'addome.

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

Eurydema oleracea è una cimice della famiglia Pentatomidae Il suo nome specifico oleracea significa "legato a verdure/erbe" molto imparentata con la Eurydema ornata descritta precedentemente. La specie ha un colore di fondo scuro con tre macchie bianche, ma possono essere anche rosse, gialle, crema, o arancioni, sono di dimensioni inferiori rispetto alle altre cimici. Sono consumatori di piante Brassicaceae infatti vengono anche chiamate cimici dei cavoli, nella foto sono sulla rucola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

Graphosoma italicum

E' una delle tante cimici fitofaghe della famiglia Pentatomidae che si incontra negli orti, soprattutto sulle piante in fiore o sui semi non ancora maturi, specialmente delle ombrellifere, nella foto accoppiamenti sul prezzemolo "andato in semenza", ma anche sulle bietole, e su altre piante.

E’ riconoscibilissimo per la inconfondibile livrea rossa a fasce longitudinali nere questi colori vivaci la proteggono dai predatori, segnalando loro che questo insetto ha sapore e odore sgradevoli. Si riconosce da altre specie simili per il colore delle zampette complessivamente nere.

In genere non fa molti danni, specialmente se la popolazione non è molto abbondante, perchè si trova sulle piante quando non sono più adatte ad essere raccolte come cibo. Si trova in Europa centromeridionale, in Asia Minore e in Medio Oriente. Questo insetto ama il clima caldo, è attivo in primavera e in estate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

Dolicoris baccarum

E' un insetto della famiglia Pentatomidae, questa specie è diffusa in gran parte dell'Europa e dell'Asia centrale, può raggiungere una lunghezza di circa 10-12,5 millimetri, di solito è rosso porpora, mentre lo scutello è ocra i margini dell'addome sono chiazzati di bianco e nero. Il maschio e la femmina sono molto simili, tutto il corpo è piuttosto peloso, abitano principalmente siepi e bordi boschivi, campi, foreste, parchi e giardini, si nutrono di molte piante le larve, in particolare delle specie Rosaceae e Asteraceae, gli adulti possono essere trovati frequentemente su arbusti mentre si nutrono di bacche, in particolare Caprifoglio e Lamponi. Quella della foto, contrariamente a tutte le altre che provengono dal mio giardino, era alle sorgenti del Maira su una piantina di Rhinanthus alectorolophus conosciuta come cresta di gallo comune.

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

Perillus bioculatus

Nella foto allo stadio IV° (attraversa 5 stadi prima di diventare adulto). Cimice della famiglia Pentatomidae, sono originari del Nord America. Sia lo stadio larvale che quello adulto sono predatori specializzati di uova e larve dello scarabeo della patata Leptinotarsa decemlineata. Cosa ci faceva nel mio minuscolo orto, dove di certo non coltivo patate, su una foglia di rucola, poi? Bella domanda, ma io documento ed identifico quello che vedo, non ho modo di conversare con loro.

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

 

La cimice verde Nezara viridula conosciuta anche come Palomena vividissima, appartenente alla famiglia Pentatomidae, ordine dei Rhynchota che comprendente oltre 4100 specie, probabilmente originaria dell'Etiopia ormai è diffusa in tutto il mondo. E' un insetto fitofago (che si nutre di vegetali) fastidiosissimo e dannoso, i predatori non lo infastidiscono perché questi insetti possiedono ghiandole odorifere che emettono un odore fastidioso. L'ho fotografata a cominciare dalle uova e in alcune dei cinque stadi intermedi fino all'adulto quando assume il caratteristico colore verde vivo. Pungono le piante, e aspirano la linfa. Con questa operazione, oltre a danneggiare con le punture e la sottrazione del liquido vitale, la cimice si fa anche vettore di virus e infezioni fungine. Quando i frutti sono maturi la sua azione si concentra specialmente su questi, prediligono le piante di pomodoro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Possono essere combattute sulle piccole superfici, se non sono molto numerose, senza ricorrere a prodotti chimici asportandole manualmente, io uso un piccolo aspiratore a pile. Volendo usare dei prodotti naturali, si possono spruzzare le piante infestate con acqua e peperoncino, o se si vuole ricorrere a qualcosa di più potente, ma anche più aggressivo, si può preparare un infuso di tabacco facendo bollire un litro di acqua, nel frattempo si sbriciola in una ciotola un paio di sigarette o una punta di sigaro o due pizzichi di tabacco trinciato: si versa sopra l’acqua bollente e si lascia raffreddare. L’infuso è pronto: metterlo in uno spruzzatore e spruzzarlo sulle piante. E’ consigliabile aggiungere all’infuso un cucchiaio di detersivo per piatti, in modo da aumentarne la tensioattività cioè l’adesività alle piante. L'infuso però, mentre allontana gli insetti indesiderati, fa anche da deterrente a quelli utili, quindi è da utilizzare con parsimonia, solo in caso si situazione preoccupante.

Se l’infestazione è leggera, è consigliabile diluire al 50% il preparato, che può svolgere anche così la sua funzione senza sovraccaricare le piante di sostanze estranee. L’infuso non è dannoso per le piante, l’operazione si può ripetere quante volte si vuole.

Un altro rimedio per prevenire gli attacchi delle cimici utilizzare il decotto all'aglio. Da spruzzare di tanto in tanto alla base delle piante nelle ore serali, funziona anche il macerato d’ortica.

 

Il decotto all'aglio si prepara mettendo 5 o 6 spicchi d'aglio in una pentola d'acqua di medie dimensione e portando il tutto a bollore; dopo circa dieci minuti si mette il decotto a macerare in uno spruzzino. Dopo 24 ore si può sciogliete un cucchiaio di sapone di Marsiglia liquido, per aumentare l'aderenza del prodotto e si spruzza sulle foglie delle piante colpite dai parassiti, tutti i giorni, in poco tempo la cimice verde ed eventuali altri afidi dovrebbero sparire. 

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

 Non c’è solo la cimice verde a fare danno, si sta diffondendo molto rapidamente anche La "cimice marmorata asiatica" Halyomorpha halys detta di cimice cinese; ha l’aspetto delle altre cimici con varie tonalità di bruno sulla parte superiore e sul lato inferiore del corpo. E' facilmente classificabile per quei trattini bianchi sulle antenne che caratterizzano la specie. E' particolarmente pericolosa per l'agricoltura perché nelle zone d’origine ha una sola generazione all'anno, mentre nelle zone più favorevoli fino a quattro, con 300-400 esemplari a volta. La prima segnalazione si è avuta in Emilia Romagna nel 2012 ma nel 2016 un autunno particolarmente caldo ha favorito la moltiplicazione degli esemplari che sono estremamente mobili, capaci di percorrere enormi distanze (in laboratorio circa 120 chilometri in un giorno), essendo un insetto 'alieno' (proviene da altri continenti), non ha in Italia antagonisti naturali, inoltre la normativa europea vieta l'introduzione intenzionale di organismi non autoctoni e quindi è impossibile 'importare' gli antagonisti naturali, ad esempio il Trissolcus japonicus e Trissolcus mitsukurii, che assomigliano ad una mosca e sono originari di Cina e Giappone, per evitare di fare ulteriori pasticci.

la polifagia permette a questi insetti di trovare cibo in abbondanza. La situazione è drammatica perchè introducono l'apparato boccale in profondità sotto la superficie dei frutti per nutrirsi, creando grossi danni e rendendo gli insetticidi inefficaci.

Nei frutteti la soluzione più efficace per combatterla è rappresentata dalle reti anti-insetto, da posizionare alla caduta dei petali, dopo che c'è stata l'impollinazione e prima che le cimici colonizzino. La cimice asiatica non emette feromoni sessuali, atti a far incontrare due esemplari di sesso diverso. Emette invece feromoni di aggregazione che riuniscono in un'area di alcuni metri quadrati gli esemplari di questa specie, ma non è ancora stato messo a punto un sistema per sfruttare questa caratteristica.

Ho letto che uno dei rimedi più efficaci per rimuovere la cimice asiatica accettate anche nell’agricoltura biologica è l’olio di Neem che si ricava è un albero (Azadirachta indica) della famiglia delle Meliacee nativo dell'India e della Birmania, che va diluito con acqua e irrorato sul luogo da disinfestare.

Di fatto non esiste alcun rimedio efficace perchè non ci sono in Italia antagonisti e le sostanze naturali classiche non hanno alcun effetto repellente. Le linee guida attualmente in vigore sono di ucciderle, io detesto farlo, ma non avrei altra scelta anche per non attirarmi l'ira dei vicini perchè sono veramente dannose anche per le abitazioni oltre che per l'agricoltura, così ho messo a punto una "strategia alternativa" aspirando tutte le cimici con un aspirapolvere a batteria e andando a vuotare il contenitore in un luogo lontano prestando attenzione a non essere visto.

Fasi di sviluppo della cimice marmorata asiatica dal sito Regione Piemonte.

 

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ordine RINCOTI (Rhynchota) o EMITTERI (Hemiptera)

 

Gli Afidi o pidocchi delle piante, nelle foto Macrosiphum rosae (pidocchio delle rose) sono una superfamiglia di insetti compresi nell'ordine Rhynchota hanno un corpo tozzo e di piccole dimensioni, con capo e torace generalmente più piccoli dell'addome; L'apparato boccale è di tipo pungente-succhiante, con rostro. Gli afidi rientrano tra gli insetti fitofagi più conosciuti per gli ingenti danni causati alle coltivazioni. Il loro potenziale riproduttivo è così alto che le loro popolazioni raggiungono in breve tempo livelli tali da causare il deperimento dell'ospite attaccato, sono spesso vettori di virus fitopatogeni.

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ordine ARACNIDI

 

I ragni non mi sono molto simpatici, ma non posso evitare di fotografarli quando mi imbatto in esemplari veramente "fotogenici"

Zoropsis spinimana conosciuta come Falsa licosa è un ragno della famiglia delle Zoropsidae, nella foto un esemplare femmina (i maschi sono più snelli e hanno le zampe molto più lunghe) è una delle 14 specie viventi del genere Zoropsis, di cui 4 presenti in Italia. Il nome "falsa licosa" deriva dalla stretta somiglianza  con i ragni della famiglia Lycosidae, come la tarantola. E’ un ragno dalle dimensioni non indifferenti, dai 10 mm dei maschi ai 30 mm di lunghezza delle femmine adulte. Includendo le zampe, può coprire una superficie di un diametro di circa 50mm.

E' un ragno lento nei movimenti, anche in situazioni di stress, non è in grado di saltare, è in grado invece di arrampicarsi su varie superfici come vetro o plastica, tesse rarissimamente la ragnatela, che usa principalmente per tenere al sicuro le uova.

Il morso della falsa licosa è raro, ma più probabile da parte di esemplari femmine che proteggono le uova; è possibile che il morso ferisca, ma esso non ha pressoché alcun effetto sull'uomo. Non usando una ragnatela, la sua alimentazione è composta principalmente da agguati a piccoli artropodi (in particolare notturni) come grilli, falene o altri ragni.

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Argiope bruennichi Argiope deriva dalla parola latina argentum argento perché il carapace delle specie è ricoperto di peli argentati che riflettono il sole in un modo che conferisce loro un aspetto metallico e bianco. Il nome specifico è un omaggio allo zoologo danese M. T. Brünnich (1737–1827); famiglia: Araneidae. Questa specie di ragno è diffusa in gran parte d'Europa, in Nord Africa e in Asia. Vive in quasi tutti gli habitat. Il ragno vespa è così denominato per la colorazione dell'addome giallo e nera simile alla colorazione delle vespe nella femmina. I maschi sono caratterizzati da colori scuri e più uniformi e sono circa la metà o anche meno della dimensione della femmina (le femmine adulte possono raggiungere i 2 cm di corpo, 5 cm con le zampe distese i maschi non superano invece i 7-8 mm di corpo). Il ragno vespa non è aggressivo, in caso di eventuale morso, gli effetti del veleno sono blandi.

Una curiosità si ha nell'accoppiamento, infatti quasi sempre le femmine uccidono i loro pretendenti maschi, a meno che questi ultimi non riescano a fuggire prima.

E’ un ragno che predilige praterie e declivi con erba alta, costruisce una grande ragnatela dal diametro di oltre 30 centimetri, formata da numerosi raggi tenuti assieme da strette spire. I filamenti di tela sono ricoperti da minuscole goccioline adesive. La zona centrale mostra sempre un infittirsi della tramatura e spesso è presente una tipica e misteriosa struttura formata da seta bianchissima e compatta intessuta a zig zag, fu chiamata stabilimentum perché si pensava desse stabilità alla ragnatela, ma così non è però non si è ancora trovata una motivazione plausibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Araneus diadematus noto comunemente con la denominazione di ragno crociato, è un ragno della famiglia Araneidae di cui è l'esponente più comune. Le dimensioni del maschio vanno dai 5,5 mm ai 13 mm, mentre la femmina va dai 6,5 mm ai 20 mm. La colorazione va dal rosa al marrone, chiaro o scuro. Il suo nome deriva dal disegno a croce formato da macchie bianche visibile sul dorso, di colore biancastro, dovuto alla presenza di cellule riempite di guanina come sottoprodotto del metabolismo delle proteine; trascorre il proprio tempo al centro o ai bordi di una struttura di seta orbicolare appesa ai fusti delle piante, che, oltre a rappresentare la "dimora" del ragno, costituisce un vero e proprio campo di battaglia nel caso in cui una qualsiasi preda di opportune dimensioni vi rimanesse impigliata, si nutre di insetti volanti di medie dimensioni. Se disturbato tende di solito a darsi alla fuga piuttosto che reagire in modo aggressivo; il morso non ha assolutamente conseguenze gravi per l'uomo e provoca solo un leggerissimo pizzicore.

Durante il corteggiamento, il maschio approccia la femmina, ben più grande di lui, con cautela, pena il rischio di venire divorato da essa. Le femmine, che muoiono poco dopo aver deposto le uova, ne depongono 500 alla fine dell'estate in un bozzolo, si schiuderanno dopo 9 mesi; raggiungono la maturità sessuale a 4 mesi. I ragni crociati hanno una durata di vita di 1-2 anni.

 

 

 

 

 

 

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L'ortica è un vero e proprio antiparassitario naturale utile contro gli afidi, l' altro antiparassitario naturale è l'aglio, la salvia attira le api ed insetti utili nella lotta ai parassiti e per l'impollinazione, il timo attira i sirfidi.

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