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(2002) - Bocciatura del progetto di costruire un porto turistico in località Chiariventi tra Spotorno e Noli. 

Ho seguito, sulla stampa locale, l’evolversi dell’iter progettuale del porto turistico che dovrebbe sorgere in località Chiariventi tra i comuni di Noli e Spotorno e condivido la posizione espressa dal circolo Spotorno-Noli-Vezzi Portio.

Nella zona a mare si trova una prateria di Posidonia oceanica molto estesa. Alcuni anni fa vi feci alcune immersioni. Il primo dato interessante è che la prateria inizia praticamente da terra, mentre le altre praterie nella zona savonese iniziano dagli 8-10 metri, ma la cosa eccezionale è che verso punta del Vescovado ho osservato una abbondante fioritura (mai riscontrata in altri siti). Proseguendo verso Spotorno la prateria si fa molto compatta con foglie fitte, lunghe e continue estendendosi verso il largo, ho anche individuato molte specie animali caratteristiche di questo ambiente.

In uno studio dell’ENEA sulle fanerogame marine in Liguria (www.enea.it, Centro di Santa Teresa, Atlas of the seagrass beds of Liguria) viene così descritta:

“A nord del Capo, davanti all'abitato di Noli, si estende una prateria di Posidonia oceanica che giunge fin oltre Punta del Vescovado, nel Golfo di Spotorno. Questa prateria, che occupa 40 ettari, appare come una sottile striscia parallela a riva fino all'altezza di Punta del Vescovado, dove si allarga verso costa. Poco dopo la Punta, giunge fin presso riva, dando origine ad una formazione tipo "réciffrangeant". Qui, dove sono stati osservati frutti nell'estate 1994 nonché una fioritura nel novembre successivo, la densità della prateria è di 427.2 fasci m², mentre a 6-7 m di profondità è di 345.8 fasci m² (Boyer et al., 1995).”

Nel sito viene anche pubblicata una tavola che evidenzia come la prateria si estenda proprio nella zona interessata al progetto.

Ma perché è importante la Posidonia? I boschi e le foreste sono i polmoni delle terre emerse, le fanerogame marine sono il polmone del mare: per ogni metro quadrato di fondale coperto produce 14 litri di ossigeno al giorno, ma non solo, le fanerogame sono molto più evolute rispetto alle alghe, infatti sono piante e presentano notevole affinità con le piante terrestri compreso la presenza di radici che formano le matte: fitto intreccio di numerosi strati di radici e rizomi di vecchie piante e di sedimento compattato e intrappolato fra esse che permette alle piante di resistere all’azione distruttiva del moto ondoso, e difende la costa dall’erosione. A questo proposito le lunghe foglie “frenano” il moto rotatorio delle onde quindi riducono l’energia con cui i marosi colpiscono il litorale smorzandone l’effetto distruttivo.

Non vi basta? La prateria di posidonia è un’oasi di vita: rappresenta per molte specie un ambiente protetto che fornisce riparo dai predatori e fonte di cibo, viene scelta per deporre le uova e per svilupparsi negli stadi giovanili.

Di fronte a queste argomentazioni può essere opposta la tesi che questa prateria è in fase di regressione: vero, ma sarebbe incredibile il contrario visto il poco rispetto per anni riservato all’ambiente marino. Comunque, sia li processo di estensione delle praterie, sia quello di regressione sono molto lenti e controvertibili, inoltre i benefici per la costa apportati dalle matte sono apprezzabili anche in assenza di foglie.

Il futuro delle fanerogame marine in Liguria deve essere improntato alla tutela e al rispetto mettendo in atto tutti quei comportamenti necessari alla loro salvaguardia e che ne favoriscano l’estensione, un habitat individuato come “Sito di interesse comunitario” dovrebbe essere valorizzato  per sfruttarne i benefici economici collegati al turismo di qualità: la sua distruzione mi pare un clamoroso autogol.

                         Claudio Manzieri

Pubblicato su "Controvento"

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