I
conservanti
sono sostanze che vengono intenzionalmente aggiunte
in molte tipologie di alimenti per prolungarne la
durata e la possibilità di consumo,
proteggendoli
dal deterioramento dovuto a microrganismi e
batteri. Queste sostanze sono riportate sulle
etichette alimentari con delle sigle, composte da E2
(E2 è caratteristico della categoria conservanti) e
seguiti da altri due numeri.
ADDITIVI
ALIMENTARI
E1.. coloranti: 100-109
gialli; 110-119 arancione; 120-129 rossi;
130-139 blu e violetti; 140-149 verdi;
150-159 marroni e neri; 160-199 altri;
E2.. conservanti (vedi sotto)
E3.. antiossidanti e
regolatori di acidità, tra cui: 300-309
ascorbati (vitamina C); citrati e tartrati;
340-349 fosfati;
E4.. addensanti,
stabilizzanti emulsionanti e gelificanti tra
cui: 450-459 fosfati; 460-469 derivati della
cellulosa; 470-489 derivati degli acidi
grassi;
E5.. sali e agenti
lievitanti;
E6.. esaltatori di sapidità;
E9.. vari e dolcificanti tra
cui: 900-909 cere; 930-949 – gas per
confezionamento; 950-969 dolcificanti;
990-999 – schiumogeni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Additivo_alimentare
elenco completo |
E200-E209 Sorbati (L'acido sorbico)
E210-E219
Benzoati
(Acido
benzoico)
E220-E229
Solfuri
(solfati, solfiti, anidride solforosa)
E230-E239
Fenoli e formiati
(Acido
formico)
E240-E250 Nitriti (sali di azoto)
E251-E259
Nitrati
(sali di
azoto)
E260-E269
Acetati
(acido
acetico)
E270-E279
Lattati (acido
lattico) anche E325, E326, E327
E280-E289
Propinati
(acido propionico)
E290-E299 Anidride carbonica (E290) e
altri
Altri
E330
Acido citrico
E450 Polifosfati
Conservanti
alimentari “quasi” innocui:
I
sorbati (cido
sorbico E 200, sodio sorbato E201, potassio sorbato
E202, calcio sorbato E203). L'acido sorbico
(C6H8O2) per le
proprietà antifungine è comunemente impiegato in
prodotti alimentari come formaggi (per controllare
la crescita delle muffe e dei lieviti sulla crosta),
yogurt, succhi di frutta, salse, passata di
pomodoro, prodotti di panetteria, vino ecc. è usato
principalmente in tutti quei prodotti che subiscono
la fermentazione lattica in quanto la sua efficacia
è maggiore in ambiente leggermente acido. In natura
si trova prevalentemente nelle mele e nelle pere,
non provoca effetti collaterali dal momento che
viene metabolizzato con la trasformazione in
anidride carbonica (CO2) ed acqua (H2O).
l'acido acetico
(CH3COOH) e i suoi
sali (E260, potassio di acetato o di acetato di
potassio E261, sodio di acetato o di acetato di
sodio E262, calcio acetato o acetato di calcio
E263), L'acido acetico; è corrosivo, e i suoi vapori
causano irritazione agli occhi, infiammazione delle
vie respiratorie e congestione dei polmoni
l'acido lattico e i
suoi sali di sodio (E270, E325, E326, E327): meglio
evitarlo comunque per i bambini piccoli per
difficoltà digestive; si trova nei prodotti da forno
industriali, burro, mozzarella e panna, in ortaggi
in scatola e in alcune bibite, confetture e dolci.
l'acido propionico
CH3CH2COOH (protos=primo
+ pion=grasso); il nome indica che il
composto è il primo della serie degli acidi grassi.
È un composto ampiamente diffuso in natura l'acido
propionico E280 e i suoi sali (E280, E281, E282,
E283): possono provocare lievi emicranie; èun
inibitore della crescita di muffa e di alcuni
batteri, viene utilizzato come conservante per cibi
destinati al consumo umano e animale. Nei cibi per
l'uomo, in particolare per il pane e altri prodotti
da forno, viene utilizzato come sale di sodio E281 o
di calcio E282 o di potassio E283. Nei cibi animali
viene invece utilizzato direttamente o sotto forma
di sale d'ammonio, li troviamo nei formaggi e nei
prodotti da forno.
l'anidride carbonica
(E 290) è un gas naturale, rientra tra i normali
costituenti dell'atmosfera, essendo il prodotto
della respirazione dei vegetali e degli animali,
uomo compreso; viene inoltre prodotto dal nostro
corpo durante i processi di fermentazione alcolica
degli zuccheri.
Nei processi di confezionamento in
atmosfera controllata di alimenti ortofrutticoli, si
riducono, nelle celle frigorifere, i livelli di
ossigeno a favore dei livelli di anidride carbonica,
impedendo così le fermentazioni e le ossidazioni
degli alimenti e limitandone di riflesso la
maturazione. Così facendo, i frutti restano più
croccanti, più consistenti e mantengono i profumi
caratteristici, riducendo al minimo lo sviluppo di
muffe.
l’acido citrico
(E330). L’acido citrico (C6H8O7)
è uno degli acidi più diffusi negli organismi
vegetali ed è un prodotto metabolico di tutti quelli
aerobici. Il succo di limone ne contiene il 5-7% e
l'arancia l'1% circa ed è presente anche in quasi
tutta la frutta, nei legni, nei funghi, nel tabacco,
nel vino e persino nel latte. su scala industriale
viene prodotto attraverso fermentazioni utilizzando
funghi o lieviti. Ha proprietà conservanti,
antiossidanti e acidulanti (per correggere il Ph).
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Conservanti
alimentari non innocui:
I benzoati E210-E219
Acido benzoico E210, benzoato di sodio E211,
benzoato di potassio E212, benzoato di calcio
E213: questi conservanti ad alte dosi possono
risultare tossici e in genere li possiamo trovare in
bevande analcoliche, succhi di frutta, sciroppi,
marmellate e gomme da masticare; in alcuni paesi non
sono ammessi.
Esteri dell’acido
p-Idrossibenzoico (E214,
E215, E216, E217, E218, E219): appartengono alla
famiglia dei Parabeni e in molti paesi non sono
ammessi e vengono aggiunti ai patè, ai rivestimenti
di gelatina dei prodotti a base di carne, alla
frutta in guscio ricoperta. E’ sconsigliato
l’utilizzo frequente di queste sostanze
(specialmente nei bambini) per i presunti effetti
collaterali che possono provocare: disturbi
digestivi, reazioni allergiche, asma, irritazione
oculare, orticaria, iperattività, problemi di
crescita e insonnia.
I Solfuri E220-E229
solfati,
solfiti, anidride solforosa.
Lo zolfo è una componente organica
naturalmente presente sia negli alimenti che nel
corpo umano (circa 140g). lo zolfo e gli elementi
che lo contengono partecipano, tra l’altro, alla
costituzione del tessuto connettivo e degli acidi
biliari. Lo zolfo alimentare viene assorbito
nell'intestino tenue mentre le vie di eliminazione
principali sono le urine e le feci.
I solfati sono composti inorganici
non naturalmente presenti negli alimenti e la loro
concentrazione eccessiva può essere estremamente
dannosa alla salute dell'uomo.
I solfati (SO2 H2S)
sono i prodotti
principalmente dalla combustione del petrolio
diventano tossici se raggiungono concentrazioni
eccessive; possono finire sugli alimenti dall'aria
atmosferica o attraverso le piogge inquinate (piogge
acide).
I solfiti sono utilizzati come
additivi alimentari a causa delle
loro proprietà antimicrobiche, antifungine,
antiossidanti ed inibitrici dell’
imbrunimento enzimatico (la mela sbucciata diventa
scura). Altri impieghi prevedono il loro utilizzo
come sbiancanti per lo zucchero negli zuccherifici,
come conservante per il mosto in enologia e come
antimicrobico nelle bevande, bibite succhi di frutta
ed insaccati.
Vengono utilizzati anche in alcune lavorazioni degli
ortaggi sfruttando la loro capacità
antiossidante. A seconda della concentrazione,
possono esibire proprietà batteriostatiche
(impediscono la crescita dei microrganismi) o
battericide (ne provocano la morte).
L’ anidride solforosa è un gas
incolore ma altamente irritante che si produce dalla
combustione dello zolfo nell’ aria, gli
altri solfiti non sono gassosi ma sono Sali. Non
cambia nulla : i Sali liberano anidride solforosa!
L'anidride solforosa è un gas e può
essere utilizzata come tale o in forma liquida,
mentre i solfiti si presentano come polveri stabili,
fortemente reattive in ambiente acquoso. Queste sono
le sigle da indicare in etichetta:
I danni da solfiti si dividono in
quattro categorie
1 Alterazioni vitaminiche:
l’ anidride solforosa ed i solfiti distruggono la
tiamina e la cianocobalamina (vitamine del gruppo B
: B1 e B12 )
2 Appesantisce il nostro sistema
detossificante: questi
additivi vengono eliminati per via urinaria dopo
essere stati detossificati ad opera del fegato
tramite un ‘enzima chiamato solfito ossidasi. Se la
dose di solfiti è superiore alla nostra capacità di
eliminarli, compaiono mal di testa (il famoso
cerchio alla testa post sbornia). irritazioni
gastriche e disturbi respiratori in soggetti
asmatici.
3 Reazioni allergiche ed allergie
Un pericolo in agguato è rappresentato da possibili
allergie e reazioni asmatiche con manifestazioni
respiratorie anche gravi; possono anche
causare riniti, eczemi, orticaria e dissenteria.
4 Interazione con farmaci
cortisonici. Da non
sottovalutare anche l’ interazione con farmaci, in
particolar modo i cortisonici che aumentano la
sensibilità individuale ai solfati.
Nei prodotti a base di carne, essendo
maggiormente soggetti a fenomeni putrefattivi i
quantitativi di conservanti sono ancora maggiori e
possono contenere anche 450 mg al kg.
Nel vino i limiti legali imposti
dalla comunità europea sul contenuto finale di
anidride solforosa consentono fina a 160 mg/litro
per i vini rossi e di 210 mg/litro per i vini
bianchi. Mediamente più è scarsa la qualità del vino
e maggiormente se ne rende necessaria l’ aggiunta.
Il limite di legge imposto per l’ assunzione di
solfiti e di 0,7 g.
per kg di peso corporeo. È ovvio che la quantità
presente in ogni alimento si somma con quella
presente negli altri.
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Fenoli
e formiati E230-E239
Difenile, tiabendazolo e derivati
fenolici (E230, E231, E232 , E233): proibiti in
Australia sono utilizzati come antimuffa sulle
banane e agrumi (mangiate la scorza solo delle
arance non trattate)
Netamicina (E235):
utilizzata principalmente nei formaggi può creare
problemi intestinali.
Acido formico e sodio formico
(E236, E237): si trovano principalmente nei succhi
di frutta, bevande e conserve di verdure; i loro
effetti possono essere diuretici e irritativi.
Nitriti (E249
ed E250) e nitrati (E251 ed
E252) usati
come additivi alimentari sono sali di azoto:
i primi si ottengono da acido nitroso e i secondi,
di per sé innocui, da acido nitrico.
La sottile differenza fra nitriti e
nitrati è insita in un solo atomo di ossigeno (uno
in più per i nitrati). Il nitrato di sodio è il
composto dell’azoto più diffuso sulla terra, anche
in depositi di origine biologica (il guano). Queste
sostanze vengono assunte anche tramite l’acqua e le
verdure concimate con preparati a base di azoto. I
vegetali usano infatti i nitrati per sintetizzare
gli elementi fondamentali per la loro crescita, in
presenza della luce solare.
Nitriti – Consentono
di conservare il cibo, in particolare prevengono lo
sviluppo del botulino. Si legano all’emoglobina e
riducono il trasporto dell’ossigeno. Questa
limitazione può essere particolarmente importante,
in negativo soprattutto per i bambini e i neonati.
Inoltre i nitriti, se si combinano con le ammine
(termine generico per indicare composti organici
presenti particolarmente in alimenti proteici, come
carne, salumi e formaggi), in ambiente acido
(soprattutto nello stomaco) si trasformano in acido
nitroso il quale legandosi alle ammine da origine
alle nitrosammine, composti dimostratesi
cancerogeni.
Nitrati – Di per sé
sono innocui, ma in particolari condizioni (calore,
batteri, lunga conservazione) o tramite la flora
batterica della saliva possono trasformarsi in
nitriti; ecco perché i cibi conservati con
nitrati non andrebbero scaldati. Per
disattivare la trasformazione da nitrati a nitriti
si possono aggiungere sostanze (come la vitamina C o
il succo di limone) che, ostacolando comunque la
crescita dei microrganismi, impediscono o ritardano
la trasformazione di nitrati in nitriti
Nitriti e nitrati sono ampiamente
utilizzati sia come conservanti per carni in
scatola, prodotti a base di carne, insaccati,
prosciutti, würstel nonché per migliorare il sapore
e il colore del prodotto (si usano per quest’ultimo
scopo quantità tre volte superiori a quelle
necessarie per la conservazione.
I nitriti e i nitrati vengono
aggiunti come additivi a insaccati, prosciutti,
wurstel, carni in scatola e altri prodotti a base di
carne, pesci marinati e a volte anche in prodotti
caseari per i seguenti motivi:
-
mantengono il colore rosso della
carne;
-
favoriscono lo sviluppo
dell'aroma
agendo selettivamente nei confronti dei
microorganismi che determinano la stagionatura
dei salumi;
-
svolgono azione antimicrobica e
antisettica, soprattutto nei confronti del
botulino.
Quindi non vengono usati solo come
semplici conservanti, per il cui scopo il dosaggio
sarebbe molto inferiore a quelli utilizzati, ma
soprattutto come coadiuvante tecnologico per
alterare artificialmente la qualità dei prodotti
(soprattutto il colore delle carni).
Gli alimenti che contengono naturalmente più nitriti
e nitrati in assoluto sono le bietole, il sedano, le
rape e gli spinaci. Come spesso accade, la natura
neutralizza da sola le sostanze potenzialmente
pericolose. Infatti gli alimenti contenenti molti
nitrati contengono anche molta
vitamina C,
che scongiura il pericolo che essi vengano
trasformati in nitrosammine.
Mangiare 1 kg di salume conservato con nitrati e
vitamina C equivale a mangiare 100 g di bietole, dal
punto di vista dell'ingestione di nitrati: dunque, a
livello teorico, non avrebbe senso demonizzare i
salumi conservati con tale metodo. I salumi
conservati con nitriti, invece, sono da evitati.
I Polifosfati E 450
si trovano
principalmente negli
insaccati
cotti e nei
formaggi fusi,
per renderli più morbidi e succosi. Possono dare
problemi digestivi e poiché forniscono all’organismo
dosi massicce di
fosforo, per poter essere eliminato,
questo minerale è legato agli atomi di calcio e poi
eliminato insieme. In pratica, un eccesso di fosforo
si traduce in una perdita di calcio, a danno di ossa
e denti, per questi aspetti le nuove norme vietano
l’uso di questi additivi nei prosciutti cotti di
alta qualità.