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Il testo de IL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA

La lista degli appartenenti alla P2

L'argomento P2 attraversa la storia italiana in maniera impressionante: tutto quello che era preventivato nel "piano di rinascita democratica" è stato realizzato alla lettera tra l'indifferenza generale di chi, non facendo parte della struttura, avrebbe dovuto contrastarne l'esecuzione. Clamoroso il caso della Lega Nord che sul sito de "La Padania" aveva  un archivio particolareggiato sull'argomento (che ho più volte consultato) che è "sparito" appena fatto il primo accordo elettorale con Berlusconi (iscritto alla P2).

Non c'è solo la P2, altre organizzazioni, probabilmente collegate a livello di vertice strategico, come Gladio, hanno interferito profondamente nella vita democratica italiana minandone l'essenza e generando sconquassi tragici con intrecci affaristici e malavitosi arditi e strategie stragiste, rivendicate dalla sigla di comodo, ma con un obiettivo ben chiaro: condizionare la vita politica italiana.

Non sono ottimista, se c'è ancora chi "la vende" e chi "se la beve" che è il Comunismo a non essere democratico, tutta questa "roba" cos'è?

Un golpe bianco, senza l'uso dei militari e della violenza, attraverso il controllo dei mezzi di informazione, come descritto nel "Piano di rinascita democratica"

Dal Blog di Beppe Grillo del 24 Giugno 2009:

La P2 è responsabile, o complice, del delitto Pasolini? Pino Pelosi, l'allora ragazzino accusato dell'omicidio, è stato intervistato dal blog. Lo scorso anno dichiarò, come riportato nel libro: "Profondo Nero", che i responsabili erano cinque uomini arrivati sul posto con una moto e una Fiat targata Catania. Gli esecutori. Tra loro due frequentatori della sezione del Msi del Tiburtino, Franco e Giuseppe Borsellino. Mentre lo picchiavano a morte gridavano: "Sporco comunista!". Pelosi disse: "Se tu uccidi qualcuno in questo modo, o sei pazzo o hai una motivazione forte: siccome questi assassini sono riusciti a sfuggire alla giustizia per trent'anni, pazzi non sono certamente... E quindi avevano una ragione, una ragione importante per fare quello che hanno fatto...".

Pasolini stava lavorando a un romanzo: "Petrolio" in cui alludeva all'attentato a Enrico Mattei, presidente dell'ENI. Pasolini scrive che Eugenio Cefis, citato con il nome di fantasia di Troya, diventa a sua volta presidente dell'ENI e questo "implica la soppressione del suo predecessore". Cefis, secondo il Sismi, è il fondatore della P2. Alla sua fuga dall'Italia, nel 1977, il suo posto fu preso da Licio Gelli. Cefis teorizzava un golpe bianco, senza l'uso dei militari e della violenza, attraverso il controllo dei mezzi di informazione, come descritto in seguito nel "Piano di rinascita democratica" di Gelli. Per Pasolini, il delitto Mattei è il primo di una lunga serie di stragi di Stato. Una tesi sostenuta persino da Amintore Fanfani: "forse l'abbattimento dell'aereo di Mattei, più di vent'anni fa, è stato il primo gesto terroristico nel nostro Paese, il primo atto della piaga che ci perseguita."

La Procura di Roma ha riaperto il fascicolo sull'omicidio di Pasolini lo scorso aprile dopo un post del blog, ma forse è un caso. L'avvocato Maccioni e la criminologa Ruffini hanno depositato un'istanza di riapertura delle indagini preliminari che sono state affidate al sostituto procuratore De Martino.Sono stati chiesti accertamenti sui reperti biologici presenti nei vestiti di Pasolini conservati nel Museo Criminologico.

Se il libro "Petrolio" fosse stato pubblicato, forse Pasolini sarebbe ancora vivo. Se Saviano non fosse riuscito a pubblicare "Gomorra" forse sarebbe già morto.

 

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Ricevuta di pagamento per l'iscrizione del dott. Silvio Berlusconi alla loggia massonica P2

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera (per non correre il rischio di scrivere quello che penso)

La lista degli appartenenti alla P2 fu tenuta riservata per qualche tempo dopo la scoperta, ed i tentennamenti di Arnaldo Forlani nel renderla pubblica gli costarono la carica di presidente del consiglio e il temporaneo allontanamento dal proscenio politico-istituzionale.

Una volta resa pubblica il 21 maggio 1981, divenne presto memorabile. Tra i 932 iscritti (molti dei quali negheranno il loro coinvolgimento nella loggia), spiccavano i nomi di 44 parlamentari, 3 ministri del governo allora in carica, un segretario di partito, 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della Guardia di Finanza, 22 generali dell'esercito italiano, 4 dell'aeronautica militare, 8 ammiragli, vari magistrati e funzionari pubblici, ma anche di giornalisti, personaggi legati al mondo dello spettacolo ed imprenditori come Silvio Berlusconi (a quel tempo non ancora in politica, tessera n° 1816), Vittorio Emanuele di Savoia, Maurizio Costanzo, Alighiero Noschese (morto suicida più di due anni prima della scoperta della lista) e Claudio Villa; in compagnia di Michele Sindona e Roberto Calvi, Umberto Ortolani e Leonardo Di Donna (presidente dell'ENI), Duilio Poggiolini, insieme a tutti i capi dei servizi segreti italiani e ai loro principali collaboratori.

Fra i generali, la stampa fece più volte il nome di Carlo Alberto Dalla Chiesa, sebbene risultasse solo un modulo di iscrizione firmato di suo pugno e nessuna prova di un'adesione attiva.

Circa i servizi segreti, si notò che vi erano iscritti non solo i capi, (fra i quali Vito Miceli a capo del SIOS e successivamente direttore del SID, Giuseppe Santovito del SISMI, Walter Pelosi del CESIS e Giulio Grassini del SISDE) che erano di nomina politica, ma anche i funzionari più importanti, di consolidata carriera interna. Fra questi si facevano notare il generale Giovanni Allavena (responsabile dei famigerati "fascicoli" del SIFAR), il colonnello Minerva (gestore fra l'altro dell'intricato caso dell'aereo militare "Argo 16" e considerato uno degli uomini in assoluto più importanti dell'intero Servizio militare del dopoguerra) ed il generale Gian Adelio Maletti, che con il capitano Antonio La Bruna (anch'egli iscritto) fu sospettato di collusioni con le cellule eversive di Franco Freda e per questo processato e condannato per favoreggiamento.

LA LISTA COMPLETA ò PUBBLICATA SU WIKIPEDIA  http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_appartenenti_alla_P2

Per sicurezza (ovvero prima che venga rimossa) ho salvato la lista completa in formato .pdf, sono 23 pagine.

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